Castore e Polluce, i mitici Dioscuri,
i "figli di Zeus" dei Greci, venerati anche dai Romani, sono i
protagonisti di una grande esposizione dello scultore Gianfranco
Meggiato, in programma dal 1 dicembre al 1 febbraio a Roma, con
undici monumentali sculture allestite fra via Veneto e Porta
Pinciana.
"I Dioscuri tornano a Roma" è il titolo della mostra, promossa
dal Municipio Roma 1 Centro - Assessorato alla Cultura e
dall'Associazione Via Veneto. L'esposizione organizzata dalla
"Fondazione di Arte e Cultura Gianfranco Meggiato" ha per
curatore scientifico Dimitri Ozerkov, già direttore del
Dipartimento di Arte Contemporanea dell'Ermitage di San
Pietroburgo, dimessosi dalla direzione museale nell'ottobre del
2022 in segno di protesta contro l'invasione russa in Ucraina.
Il Mito dei Dioscuri presentato in un contesto contemporaneo è
sottolineato dalla coppia di sculture poste a Porta Pinciana,
che richiama le due divinità: Il Volo (alta 5 metri) e L'Attimo
Fuggente (4 metri) sono due opere verticali che dialogano tra di
loro, rappresentando idealmente Polluce e Castore. Il Volo
rappresenta idealmente Polluce il fratello divino, nella
consapevolezza che l'uomo non possa accontentarsi della sola
materialità, ma possa "volare alto" per sentirsi vivo, per
crescere, anche grazie alle difficoltà. L'Attimo Fuggente
simboleggia Castore, il fratello mortale, e ci ricorda che la
vita va vissuta appieno, poiché è un attimo e ciò che è perduto
non ritorna.
In via Veneto ci saranno: Sfera Quantica (h 2,20 m), che
richiama la forza da cui trae origine ogni grado di materia;
Taurus (h 3 m), che indica la componente istintiva in armonia
con l'essenza interiore; Cubo con Cubo (lato 1 m), che ricorda
le chiusure, esteriori e interiori e la possibilità di guardare
a sé stessi secondo una nuova luce; Fiore d'Oriente (d 1,50 m)
che può germogliare in noi anche a seguito di esperienze
negative; Scorpius (h 3 m) che è protesa verso l'alto a
simboleggiare l'attivazione di un'energia in noi; Doppio totem
(h 2,60 m), che ci ricorda come le esperienze, positive o
negative, possano far apparire la nostra parte luminosa; Cono
Energia (h 2,20 m): un cono energetico punto di incontro fra
visibile e invisibile; Colonna Energia: una colonna di luce
sfida il tempo e tende verso l'Alto (h 2,25 m); Disco Orione (d
1,28 m) che richiama la brillantezza di questa costellazione.
"Portare questa grande mostra con 11 opere nel centro della
Capitale - spiega Gianfranco Meggiato - ci consente di riferirci
alle radici di Roma Antica per trasmettere una visione di
estrema attualità: come Castore e Polluce che erano fratelli
diversi, l'uno mortale e l'altro divino, così anche noi, oggi,
siamo invitati a riflettere sul valore di quello che ci appare
diverso da noi stessi, per riconoscerlo come fonte di
arricchimento per la comunità, con la consapevolezza che siamo
tutti foglie dello stesso albero, siamo tutti onde dello stesso
mare. È questa per me l'essenza della vera fratellanza".
Le opere sono realizzate da Meggiato in alluminio, con la
tecnica della fusione a staffa, e in bronzo, con la tecnica
della fusione a cera persa, tutte le sculture sono poste su basi
in acciaio inox. La loro altezza varia da due fino a cinque
metri. È possibile percorrere l'itinerario dell'esposizione
attraverso il proprio smartphone, seguendo una mappa completa di
immagini e descrizione, che si attiva scannerizzando un QR code
posto sui cartelli esplicativi che accompagnano ciascuna
scultura.
Il catalogo, che sarà presentato a gennaio 2024 in concomitanza
con la chiusura della mostra, è pubblicato da Editoriale Giorgio
Mondadori.
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