L'episodio più celebre è del 1527,
quando durante il Sacco di Roma, papa Clemente VII riuscì a
sfuggire alla furia delle milizie imperiali di Carlo V, forse
addirittura correndo, lungo quegli 800 metri che separavano il
cuore della Chiesa cattolica dalla fortezza più sicura del
pontefice. Ma da Leone IV a Niccolò III Orsini, passando per
Alessandro VI Borgia fino ancora all'epoca napoleonica, non ci
fu pontefice che non lo ritenesse strategico e lo rafforzasse.
Oggi, dopo sei mesi di lavori e restauri e alla vigilia della
partenza del Giubileo, il Passetto di Borgo, via di fuga
d'eccellenza da San Pietro a Castell Sant'Angelo, riapre ai
visitatori trasformato in una delle più "segrete" e affascinanti
passeggiate nella storia e tra i tetti di Roma.
"Un grande lavoro di squadra che ha unito Musei, Soprintendenza
e Comune di Roma - spiega Direttore generale Musei, Massimo
Osanna - e che restituisce un luogo storico che racconta pezzi
importantissimi della città Roma".
Realizzati con fondi speciali della direzione regionale, ora
segretariato regionale, per quasi due milioni di euro, "i lavori
di valorizzazione del Passetto di Borgo", dice la Soprintendente
speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma Daniela
Porro, comprendono anche "messa in sicurezza, nuovo impianto di
illuminazione" e due ascensori a scomparsa che rendono il
"percorso accessibile a tutti, anche a persone con difficoltà di
deambulazione e non accompagnate".
Le visite, su prenotazione a gruppi di 25 persone, andranno dal
Bastione San Marco fino (quasi) a San Pietro, con discesa sulla
Porta Angelica, anch'essa completamente restaurata.
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