L'Accademia Carrara di Bergamo
riaprirà il prossimo 23 gennaio, dopo un restauro che ha
coinvolto l'interno e l'esterno, e lo farà con la prima mostra
assoluta dedicata a Cecco di Caravaggio, allievo e modello del
pittore maledetto.
La figura di Francesco Boneri è avvolta dal mistero, almeno
per quanto riguarda la sua vita. Di certo si sa che nacque
intorno al 1585 e morì dopo il 1620. Quello che si conosce è il
suo aspetto: è suo il volto di Amor Vincit Omnia della
Gemaeldegalerie di Berlino, del San Giovanni Battista dei musei
Capitolini. E' lui l'angelo che tende la mano nella Conversione
di San Paolo della collezione Odescalchi. E a lui si riferisce
un viaggiatore inglese parlando del "ragazzo" di Caravaggio, che
con lui "giace".
La mostra - curata da Gianni Papi, che da anni studia la
figura di Cecco, e M. Cristina Rodeschini, direttrice
dell'Accademia - pone luce sulla sua attività artistica di
iperrealista ante litteram, sulle influenze che hanno avuto su
di lui Caravaggio e di Savoldo, e sull'influenza che a sua volta
lui ha avuto, soprattutto su artisti lombardi grazie alle 49
opere in mostra. Due i dipinti di Caravaggio (uno è il Davide
con la testa di Golia della Galleria Borghese, in cui il giovane
ha le fattezze di Cecco e il gigante quelle del Merisi), ben 19
sui 25 conosciuti di mano di Cecco, a partire dalla Cacciata dei
mercanti dal tempio conservato alla Gemaeldegalierie di Berlino.
Inquieto, tagliente, anticonformista, l'ha definito Papi.
Esplicito nei rimandi erotici ed omosessuali e forse per questo
poi trascurato, in una sorta di cancel culture durata secoli,
torna ora protagonista in uno spazio completamente rivisto con
spazio al primo piano per le mostre temporanee e i focus, e un
nuovo percorso espositivo per la collezione permanente che
include 300 opere al secondo piano. Nuovo il percorso coperto
esterno che collega i tre piani dell'edificio e permette di
ammirare le mura veneziane, mentre saranno aperti il 23 giugno i
giardini Pwc.
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