Le campane della chiesa Maria
Santissima Annunziata di Modugno, nel Barese, torneranno a
suonare dopo quasi ottant'anni. Dal campanile secentesco, tre
delle cinque campane, tutte datate tra il 1600 e il 1800, erano
state rimosse durante la seconda guerra mondiale, nel febbraio
1943, requisite dal regime fascista perché il bronzo serviva per
scopi bellici, per fabbricare armi e proiettili. Da allora il
suono che viene fuori da quel campanile è stato affidato ad un
registratore. Il parroco don Nicola Colatorti alcuni anni fa ha
deciso di restituire alla comunità e alla città quell'antico e
simbolico suono, "la voce di tutto un popolo che sale a Dio" ha
detto, e così grazie a un finanziamento regionale ma soprattutto
alle donazioni dei fedeli, ha commissionato alla Fonderia
Pontificia Marinelli di Agnone (Isernia) la realizzazione delle
tre campane mancanti. Ieri, al termine della messa domenicale,
il vicario generale del vescovo, don Domenico Ciavarella, le ha
benedette. "Il suono delle campane ci fa sentire comunità" ha
detto.
Resteranno per una settimana in esposizione nella cappella della
chiesa e dal 6 giugno inizieranno i lavori per la loro
ricollocazione nel campanile. Le tre nuove campane, in bronzo,
presentano incisioni dedicate ai nomi dei santi patroni e
protettori di Modugno: la prima, da 320 kg che suonerà il si
bemolle, è dedicata alla Annunziata, che dà il nome alla chiesa;
la seconda, da 220 kg, che riprodurrà la nota do, è dedicata ai
patroni San Rocco e San Nicola da Tolentino; la terza, 130 kg in
mi bemolle, è intitolata alla Addolorata, protettrice della
città. L'intervento è costato complessivamente più di 100mila
euro e, oltre alla realizzazione delle campane, ha comportato
anche analisi sulla vulnerabilità sismica del campanile e opere
di messa in sicurezza.
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