Arrivano a Siena le fotografie della
famosa 'tata-fotografa' Vivian Maier: dal 16 dicembre al 16
marzo 2023 il complesso museale Santa Maria della Scala ospiterà
l'esposizione "Vivian Maier. The self-portrait and its double"
composta da 93 autoritratti che attraversano la vita
dell'artista americana.
L'esposizione, a cura di Anne Morin (diChroma photography) e
Loredana De Pace, promossa dall'associazione Lux-Dopolavoro
Fotografico e organizzata dal Comune di Siena, in collaborazione
con la Fondazione antico ospedale Santa Maria della Scala,
ripercorre l'opera di Maier che, attraverso la fotocamera
Rolleiflex e poi anche con la Leica, trasporta i visitatori per
le strade di New York e Chicago, dove i continui giochi di ombre
e riflessi mostrano la presenza-assenza dell'artista che, con i
suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo
circostante. Vivian Maier, spiega una nota, ha lavorato come
bambinaia dai primi anni '50 e per oltre quarant'anni. Tutta la
sua vita è trascorsa nell'anonimato fino al 2007, quando il suo
corpus fotografico è venuto alla luce. Un patrimonio composto da
oltre 120.000 negativi, pellicole super 8 e 16mm, varie
registrazioni audio e centinaia di rullini non sviluppati. Il
suo hobby ha finito per farla diventare una pioniera della
street photography, anticipando i tempi e le mode, al punto che
nella storia della fotografia si colloca a pieno titolo al
fianco di Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt e Garry
Winogrand. L'immenso patrimonio fotografico di Vivian Maier,
scoperto solo grazie al fortuito ritrovamento da parte del
giornalista americano John Maloof, ci trasporta fra le strade e
di fronte alla gente delle metropoli statunitensi, a scoprire il
mondo dell'infanzia che lei conosceva molto bene, e in
particolare a conoscere "Miss Viv" attraverso quegli
autoritratti con cui l'autrice sembra cercare un posto nel
mondo.
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