La Madonna del Baldacchino, pala
d'altare di Raffaello (1483-1520), si prepara a tornare da
Palazzo Pitti a Pescia, la città dove si trovava sino alla fine
del '600. L'anno prossimo dal 29 aprile al 30 luglio 2023,
l'opera sarà esposta nella Cattedrale di Pescia, dove dialogherà
con la copia commissionata al pittore fiorentino Pier Dandini
(1646-1712), alla fine del Seicento. L'iniziativa rientra
nell'ambito degli Uffizi Diffusi ed è stata finanziata dalla
Fondazione Cr Pistoia e Pescia. Ora la Madonna del Baldacchino
si trova all'Opificio delle Pietre dure di Firenze, dove, in
vista della 'trasferta', è stata sottoposta a indagini
diagnostiche per vagliarne lo stato di salute. Il responso ha
stabilito che l'opera 'sta bene', può essere trasferita a Pescia
ed essere esposta in Duomo. Ha avuto solo bisogno di un
leggerissimo intervento di consolidamento nella porzione più
alta del supporto ligneo.
Realizzata da Raffaello tra il 1506 e il 1508 su commissione
della famiglia Dei, la grande pala era stata concepita per la
Chiesa di Santo Spirito a Firenze, dove non andò mai. Arrivata a
Pescia, restò in Duomo per un secolo e mezzo, fino al 1697
quando fu acquistata dal Gran Principe Ferdinando de' Medici,
che la riportò a Firenze a Palazzo Pitti, sua attuale sede. La
soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure Emanuela Daffra
ha spiegato che "riesaminare la grande pala a quasi 40 anni dal
precedente intervento ha permesso di verificare la tenuta di
quest'ultimo, di fare il punto sulle condizioni attuali del
dipinto e di rivedere le conoscenze alla luce di tecnologie di
indagine straordinariamente progredite". Per il direttore delle
Gallerie Eike Schmidt "portare la Madonna del Baldacchino di
Raffaello a Pescia è un'operazione di peso eccezionale". Il
presidente della Toscana Eugenio Giani parla di "notizia
eccezionale".
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