Salgono nel 2022 le entrate
relative alla tassa di soggiorno nel Comune di Rimini che si
attestano sui 9.739.176 euro, il 22% in più rispetto a quanto
indicato nel bilancio previsionale. Lo comunica il Comune di
Rimini che spiega come "nel 2019 le entrate legate all'imposta
di soggiorno furono pari a 9.852.805 di euro, nel 2020 l'anno
peggiore furono 5.295.645 e nel 2021 sono state 7.465.000 euro".
Il 2022 quindi torna ai livelli delle stagioni pre Covid,
recuperando rispetto al 2021 oltre 2 milioni e 274.000 euro, e 4
milioni 443.531 euro sul 2020.
Il gettito dell'imposta di soggiorno è tornato quindi ai
livelli del 2019 dopo il freno internazionale della pandemia e
le difficoltà seguenti dovute alla guerra ai confini dell'Europa
che, per Rimini, hanno voluto dire l'azzeramento di un mercato
come quello russo che, solo per la città capoluogo, nel 2019
valeva 468.384 pernottamenti.
In aumento anche i soggiorni negli alberghi 4 e 5 stelle che
recuperano in 20 mesi 2,5 milioni di pernottamenti, nonostante
rimanga la criticità del mercato russo. Balzo in avanti anche
per il recupero dell'evasione fiscale legata all'imposta di
soggiorno, con 257mila euro di imposta recuperata nel 2022
contro i 120mila euro del 2021.
"Dopo i dati Istat del movimento turistico nel 2022 - ha
commentato il sindaco Jamil Sadegholvaad - quelli delle entrate
legate all'imposta di soggiorno mettono ancor più in evidenza
come Rimini nei 12 mesi del 2022 sia progressivamente tornata ai
livelli pre pandemia. Ottimismo che si basa anche su
un'eccellente partenza del 2023, con un gennaio trainato dalla
performance di un Sigep da tutto esaurito, un febbraio che con
Beer & Food Attraction vede circa 300 alberghi aperti e
un'occupazione delle camere all'80%. Marzo sarà spinto da Enada
e da un'edizione di Key Energy che si annuncia ottima".
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