Dalle condotte dei due arrestati per i tafferugli del 10 febbraio a Bologna durante le proteste in zona universitaria emerge una forte determinazione a delinquere e un atteggiamento di spregio dell'autorità e delle istituzioni pubbliche. E un'incapacità a manifestare il pensiero, per quanto critico, in modo non violento e secondo logiche democratiche. E' un passaggio dell'ordinanza con cui il giudice Roberto Giovanni Mazza ha convalidato sabato i provvedimenti e disposto i domiciliari per i due attivisti, un ragazzo di 24 anni e una di 22.
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