Una mobilitazione in contrapposizione alla manifestazione della Lega nata via social che ha richiamato in Piazza Maggiore, nel cuore di Bologna, migliaia di persone. Tutte, sfidando la pioggia, con una sardina, vera, disegnata, stampata su una maglietta, su un cappello o su un cartellone. Tra loro anche Giambattista Borgonzoni, padre della candidata del centrodestra alle prossime Regionali in Emilia-Romagna.
Ben più di 6mila bolognesi, 12-13mila secondo gli organizzatori, numero che dava il titolo al flash-mob ideato da un gruppo di giovani dal titolo "Bologna non si lega", alle 20.30 si sono presentati in Piazza Maggiore per salire stretti come 'sardine' sul Crescentone, all'ombra di San Petronio, per protestare pacificamente contro la convention leghista al Paladozza. L'obiettivo, centrato, era superare il numero di 5.570 che corrisponde alla capienza del palazzo dello sport scelto da Matteo Salvini per lanciare la campagna elettorale della Borgonzoni.
Se l'iniziativa di piazza Maggiore è stata pacifica, idranti della polizia sono entrati in azione per allontanare il corteo dei centri sociali che si stava avvicinando ai blindati schierati per proteggere il Paladozza dove è in programma l'iniziativa della Lega. Dal corteo, in via Riva Reno, poco distante dal palazzetto, sono partite bottiglie e palloncini pieni di vernice. In corteo circa tremila persone.
Al Paladozza Matteo Salvini ha dato il via alla campagna di Lucia Borgonzoni. "L'obiettivo è restituire speranza, futuro e libertà d'impresa a tutti gli emiliano-romagnoli e tornare al governo a livello nazionale. Sono orgoglioso che la Lega sia protagonista di questa nuova speranza, per l'Emilia, la Romagna e l'Italia", ha esordito Salvini, auspicando "un cambiamento a livello locale, però anche un cambiamento a livello nazionale, perché questo è un governo fondato su tasse, sbarchi, manette e povertà". Un governo, ha aggiunto, "che fa scappare le imprese e nemico degli italiani e quindi l'obiettivo è restituire speranza, futuro e libertà".