(di Stefania Passarella)
(ANSA) - BOLOGNA, 21 APR - Il suo nome era nelle graduatorie
per infermieri della Ausl Romagna e quando è stata richiamata in
servizio per l'emergenza sanitaria dovuta al nuovo coronavirus
"non ha potuto dire di no", ma non vuole essere definita
"eroina". Così Elisa Deo, sindaca di Galeata, paese di 2.500
anime sull'Appennino della Romagna forlivese, ha indossato di
nuovo la casacca da infermiera ed è tornata in corsia
all'ospedale Nefetti di Santa Sofia.
"Eroi, sindaci e infermieri, lo sono sempre, non soltanto
adesso nel pieno di questa emergenza", dice all'ANSA. Riminese,
classe '82, una figlia di due anni e mezzo, rieletta nel 2018
col centrosinistra alla guida del Comune forlivese, Elisa Deo è
anche presidente dell'assemblea dell'Unione dei Comuni della
Romagna forlivese. Il suo curriculum è sinonimo di multitasking,
con studi che vanno dalle lingue e traduzioni alla
specializzazione in infermieristica e un master portato a
termine a pochi mesi dal parto della sua piccola.
Al Nefetti, ospedale punto di riferimento della vallata, per
Elisa Deo è un ritorno, nel reparto di medicina lungo degenza.
Un presidio sanitario che nell'esperienza decennale da sindaca
ha difeso sempre coi denti, per non farne perdere la centralità
sul territorio montano. "Ci avevo lavorato tre anni fa - spiega
- ed ero in graduatoria in attesa di una stabilizzazione. Questa
chiamata è arrivata in anticipo, a causa dell'emergenza dell'Asl
Romagna, e non mi sono tirata certo indietro. L'incarico è per 6
mesi ma ho l'impressione che diventerà continuativo". E in quel
caso è più che pronta a svolgere sia la professione in ospedale,
sia l'attività di amministratrice. Nonché a riprendere a dare
lezioni in palestra appena si potrà.
"Infermieri, sindaci, stiamo combattendo una battaglia contro
un nemico invisibile - prosegue - mi sembrava normale dare la
mia disponibilità. E questa è un'emergenza nuova per me, sia dal
punto di vista amministrativo sia da quello sanitario. Su
entrambi i fronti mi sento in trincea, e del resto
amministratori e operatori sanitari lo sono sempre in prima
linea. Ecco, mi piacerebbe che questi due ruoli siano apprezzati
e riconosciuti come importanti anche quando la pandemia finirà.
Eroi non lo siamo solo 'ora'". A Galeata i casi di Covid-19 si
contano sulle dita di una mano, non c'è alcun focolaio attivo e
nessun operatore sanitario è stato contagiato. "La gestione è
ottimale".
Ora, in vista della fase 2, "le criticità non mancano". "Come
amministratrice auspico disposizioni nette, omogenee da Regione
e Governo centrale. Indicazioni che non diano adito a troppe
interpretazioni e che mettano noi sindaci nelle condizioni di
veicolare informazioni chiare alla comunità". La sfida più
grande "sarà accompagnare i concittadini e abituarci a modalità
di vita, soprattutto nella socialità, che per lungo tempo non
saranno quelle 'prima' del coronavirus". Come concilia un doppio
lavoro, una figlia, una responsabilità da amministratrice?
"Grazie alla mia rete familiare, a un compagno straordinario che
mi aiuta moltissimo. E poi, diciamolo, il multitasking è nel dna
delle donne". (ANSA).