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Mafia nigeriana: 31 in carcere a Ferrara, capo un dj afro-beat

L'indagine della Dda di Bologna scopre ruoli e gerarchie del gruppo

Trentuno misure di custodia in carcere sono in corso di esecuzione da parte della squadra mobile di Ferrara, nell'ambito di un'indagine sulla mafia nigeriana coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (DDa) di Bologna. Sono 26 gli indagati per associazione di tipo mafioso. Operazione analoga è in corso in Piemonte.
    Quella partita da Ferrara, denominata 'Signal', nasce a fine luglio 2018 da un tentato omicidio di un giovane appartenente a un gruppo rivale, gli Eiye, aggredito con un machete da cinque connazionali in zona Gad a Ferrara. Dopo gli arresti nel 2019 le indagini sono approdate al pm della Dda Roberto Ceroni, per dimostrare l'esistenza nel Ferrarese della mafia nigeriana 'Supreme Viking Arobaga' collegata al network internazionale.
    In questa fase è stata scoperta la suddivisione gerarchica, con direttive impartite dalla Nigeria e associati vincolati al rispetto della segretezza, affiliati con riti tribali, durante riunioni alla presenza dei capizona, tra Brescia e Veneto. A Ferrara è stata accertata la centralità della figura di Emmanuel 'Boogie' Okenwa, dj di musica afro beat, per le province di Ferrara, Padova, Treviso e Venezia, controllando il territorio e dirimendo le numerose diatribe che scoppiavano tra associati di rango medio-inferiore, occupandosi di spedizioni punitive. Altri personaggi gestivano invece lo spaccio di droga: è emerso un traffico di cocaina, destinata prevalentemente al Veneto, proveniente dalla Francia e dall'Olanda. La droga veniva presa a Parigi ed Amsterdam, grazie all'appoggio di connazionali appartenenti ad una confessione protestante, da squadre di 'corrieri' che rientravano in Italia attraverso i valichi del Monte Bianco e del Frejus. In un'occasione è stato intercettato un carico di circa dieci chili. L'ordinanza è firmata dal Gip Gianluca Petragnani Gelosi. 

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