La Polizia ha recuperato 35mila euro e circa un chilo e mezzo di gioielli, provento di una serie di raggiri a persone anziane, truffate da 'finti' nipoti con la scusa di doversi procurare un costoso vaccino anti Covid19. Due persone sono state arrestate con l'accusa di ricettazione: Simone Lakatosz, 25 anni di Novara, e Leonardo Luludzi, 23 anni, nato in Germania ma domiciliato in Polonia. Gli investigatori della squadra Mobile di Bologna li hanno rintracciati in un bed&brakfast del centro storico, dove è stata anche recuperata la refurtiva, nascosta nel termoconvettore della stanza presa in affitto per due settimane.
Parte dei gioielli sono stati riconosciuti come propri da una pensionata bolognese di 87 anni, che il pomeriggio stesso era rimasta vittima di una truffa di quel tipo, inscenata da una persona che le aveva telefonato a casa spacciandosi per un familiare e chiedendo un aiuto economico urgente per fare il vaccino. L'anziana era caduta nel tranello e aveva consegnato i gioielli e 1.100 euro a un'altra persona che l'aveva raggiunta. Con le stesse modalità, sono almeno cinque i raggiri messi a segno fra il 19 e il 27 gennaio, quattro a Bologna e uno a Forlì, ai danni di persone tra i 71 e 96 anni. Secondo gli investigatori, ad agire potrebbe essere stata una stessa banda, sulla quale le indagini sono ancora in corso.
L'ipotesi è che nell'organizzazione ci sia anche una donna, con il ruolo di 'telefonista' che si spacciava per nipote delle vittime. I due giovani accusati di ricettazione sono stati fermati la sera del 27 gennaio a causa dell'elevato rischio che potessero darsi alla fuga. Avevano infatti in uso un'auto presa a noleggio a Varsavia, con un contratto dal 17 al 28 gennaio. All'udienza di convalida del fermo, il Gip di Bologna su richiesta del Pm Elena Caruso che ha coordinato le indagini della Polizia di Bologna e di Forlì, ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere.