La Regione Emilia-Romagna sta per firmare un'ordinanza in cui istituisce la zona 'arancione scuro' per Bologna e tutta la sua provincia. Lo anticipa il sindaco di Anzola Emilia Giampiero Veronesi in un post su Facebook. "A seguito della riunione urgente convocata oggi dal sindaco Metropolitano Virginio Merola - scrive - comunico a tutti i miei concittadini che si è deciso di istituire la zona arancione scuro per tutti i Comuni della Città Metropolitana di Bologna”.
Il provvedimento, fa sapere Veronesi, che decorrerà da lunedì 1 marzo per le scuole e dal 27 febbraio per tutto il resto, "è giustificato dall’aumento esponenziale dei contagi su tutta la provincia di Bologna ed il conseguente probabile collasso, nel breve periodo, delle strutture sanitarie (nella giornata di ieri è stato raggiunto, sulla provincia di Bologna, il picco massimo di contagi dall’inizio della pandemia)”. Questa decisione comporta, tra le altre, “la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per 15 giorni (ad eccezione della scuola dell’infanzia e dei nidi), la limitazione degli spostamenti sia tra un Comune e l’altro, sia all’interno del proprio Comune di residenza, la chiusura degli impianti sportivi (anche all’aperto), e altre specifiche limitazioni”, ha spiegato ancora Veronesi su Facebook.
L'ipotesi di una decisione in tal senso era stata ventilata questa mattina dall'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, intervenuto in una videoconferenza della Ausl di Piacenza. In Emilia-Romagna il Bolognese, ma non solo, è nel pieno del "terzo picco" della pandemia di coronavirus - ha affermato Donini - e, "come per il circondario imolese", dove da oggi sono in vigore restrizioni aggiuntive da 'arancio scuro' come lo stop alle scuole dalle elementari in su, anche per l'area metropolitana di Bologna si "valutano" misure più severe per contenere i contagi anche in considerazione della circolazione della cosiddetta variante inglese del virus.
L'ULTIMO BOLLETTINO - Vertice in Regione sull'aumento dei contagi
"Quando si parla di un'ondata rispetto a un'altra sembra quasi che il virus non circoli tra una e l'altra - ha sottolineato Donini - In realtà questo è un terzo picco di una pandemia che è ancora lì da un anno, che non è mai stata debellata". Quanto all'aumento di incidenza di casi nelle ultime settimane, in particolare nel Bolognese, questo per l'assessore potrebbe essere il frutto della "coincidenza della cosiddetta 'zona gialla', di un sistema di restrizioni più blando, e di una presenza di una mutazione genetica del virus". Ora, prosegue, "per noi è un inedito" perché la regione nel suo complesso è in zona arancione ma per la prima volta in contemporanea con la circolazione della variante inglese: "Quindi dobbiamo capire se queste misure sono sufficienti per addolcire, fermare e ridurre la curva oppure se serva, come abbiamo fatto per esempio nel circondario imolese, a livello locale, con un tasso di incidenza particolarmente elevato, adottare ulteriori misure di contenimento". "Lo abbiamo fatto per il circondario imolese, lo stiamo valutando ovviamente anche per la Città metropolitana bolognese".