Sperimentare e sviluppare metodologie informatiche basate su applicazioni di Intelligenza Artificiale e Big Data, per ottenere un'innovativa rilevazione dati nel monitoraggio del gradimento e delle modalità di fruizione di opere d'arte in ambiti museali: è l'obiettivo dell'innovativo sistema 'ShareArt', frutto di una collaborazione tra Enea e Istituzione Bologna Musei. Sistema museale con un articolato e complesso patrimonio storico, artistico e culturale distribuito in 13 sedi espositive, oltre al Complesso Monumentale della Certosa, Bologna si qualifica come "contesto ideale di sperimentazione e applicazione sul campo per la realizzazione di repository di informazioni eterogenee e personalizzate nelle fasi di acquisizione dati, conservazione e documentazione".
Sviluppato a partire dal 2016, ShareArt riesce a "misurare il gradimento" di un'opera d'arte attraverso la condivisione di molteplici informazioni. Lo fa non interrogando i fruitori dell'opera, ma monitorando la registrazione nel tempo di alcuni indicatori. Una misura resa possibile dall'utilizzo delle nuove tecnologie e, più in particolare, da un'applicazione Big Data capace di ricavare informazioni esplorando grandi quantità di dati diversi. Attraverso una telecamera il sistema rileva automaticamente i volti che guardano nella sua direzione acquisendo una serie di informazioni relative al comportamento nell'osservazione delle opere d'arte come, ad esempio, il percorso compiuto per avvicinarsi all'opera, il numero di persone che l'hanno osservata, il tempo e la distanza di osservazione, il genere, la classe di età e lo stato d'animo dei visitatori che osservano. Il sistema può anche essere utilizzato nella fase di emergenza Covid-19, per aumentare la sicurezza nei musei rilevando il corretto utilizzo della mascherina e il distanziamento dei visitatori, attivando in tempo reale una segnalazione visiva per ricordare il rispetto delle disposizioni. Per l'avvio del progetto sono state individuate le Collezioni Comunali d'Arte a Palazzo d'Accursio. (ANSA).