La Fondazione Magnani Rocca ospiterà
dall'11 settembre al 12 dicembre, nella Villa dei Capolavori a
Mamiano di Traversetolo (Parma), la mostra 'Mirò. Il colore dei
sogni'. L'esposizione, curata da Stefano Roffi, direttore
scientifico della Fondazione, e realizzata in collaborazione con
Fundación Mapfre di Madrid, proporrà cinquanta opere di Mirò fra
gli anni Trenta e gli anni Settanta per la gran parte a olio su
tela, in un percorso orchestrato come una partitura musicale. Ad
essere particolarmente documentati saranno gli ultimi decenni di
attività di Miró, con tele di grande formato e poetica bellezza
come 'Personnage et oiseaux devant le soleil' e 'Personnage
devant la lune'. Un parallelo approfondimento verrà riservato a
Mirò illustratore, con le 72 tavole di 'Parler seul', libro
d'artista con testi poetici di Tristan Tzara.
"Un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel
giardino dei suoi sogni": così il poeta Jacques Prévert
descriveva il celebre artista spagnolo, vissuto in una delle
epoche più fervide della storia dell'arte. Arte, la sua, fondata
non tanto sull'immagine tradizionale, quanto su sensazioni,
emozioni immediate e suggestioni: colori brillanti e forti
contrasti, linee sottili e soggetti allucinati e onirici. "Miró
(1893-1983) - spiega Roffi - dipinge ispirandosi alle forme
della natura, ma anche alla musica; per un periodo compone
inoltre poesie di stile surrealista, seguendo meccanismi
psicologici simili a quelli adottati in pittura. Aspirava
chiaramente al divino e la musica e la poesia erano le sue fonti
di ispirazione. Talvolta le parole compaiono anche nei quadri,
costituendo la loro chiave di lettura. Un rapporto fra
pittura-musica-poesia che ben si accorda con gli interessi e la
sensibilità di Luigi Magnani, fondatore della Magnani-Rocca".
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