"Lo sport unisce le persone, lo sport è pace e amicizia ovviamente, ma quando c'è una situazione come la guerra tu devi essere concentrato sullo sport. Questa è la mia opinione, ovviamente guardiamo e speriamo nella pace e vogliamo che ci sia pace in tutti i paesi. Noi cerchiamo di andare avanti, ci alleniamo, partecipiamo alle gare e cerchiamo di provare a noi stessi che possiamo farcela, che siamo forti anche se è dura, molto dura. Vogliamo mostrare anche all'Ucraina che possiamo combattere non solo sul campo di battaglia, in guerra, ma anche nello sport". A parlare è Olga Kharlan, sciabolatrice, medaglia d'oro olimpica e sei volte campionessa del mondo, che dal 7 marzo è a Bologna, dopo che il suo compagno, lo schermidore della Virtus Luigi Samele, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Tokyo, ha aiutato lei e la sorella ad arrivare in Italia con un viaggio in auto da Budapest.
La Virtus Scherma Bologna ha accolto subito Olga, dandole la possibilità di allenarsi, e nei giorni scorsi sono arrivati anche 6 ragazzi della nazionale ucraina juniores di scherma , che hanno trovato ospitalità in città grazie "alla grande famiglia Virtus". "Quando ho saputo di poter venire la prima reazione è stata piangere. C'è la guerra nel tuo Paese - ha aggiunto Olga Kharlan - e tu pensi che la vita normale è finita e non sai come reagire. Vedi che tutti vogliono aiutarti e ti rende più forte. Virtus Scherma, Gigi e il Comune di Bologna hanno iniziato ad aiutarci e noi abbiamo iniziato a vivere, non la nostra vita normale ma una vita sicuramente un pochino migliore. Abbiamo la possibilità di allenarci per partecipare alle gare e questa è una cosa davvero grandissima per noi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA