(ANSA) - MODENA, 29 DIC - Nuovi passi avanti nell'uso di
nanoparticelle polimeriche nella farmacologia. Il gruppo di
ricerca 'Tecnologie farmaceutiche tradizionali innovative'
dell'Università di Modena e Reggio Emilia, guidato da Maria
Angela Vandelli, assieme al laboratorio 'NeuroStem cell Biology
and Pharmacology of Neurodegenerative diseases', condotto da
Elena Cattaneo, ha scoperto come orientare verso il sistema
nervoso centrale nanoparticelle che veicolano il colesterolo in
modelli animali.
Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale 'Embo
Molecular Medicine', ha preso in esame la 'Corea di Huntington',
una malattia genetica neurodegenerativa che colpisce la
coordinazione muscolare e porta a un declino cognitivo e
problemi psichiatrici. Il lavoro dimostra la rilevanza del
deficit di colesterolo nel decadimento cognitivo associato
all'Huntington e i benefici della sua integrazione attraverso
l'intervento delle nanoparticelle, con un recupero della
attività sinaptica e della comunicazione tra neuroni.
Le nanoparticelle, quindi, opportunamente modificate, sono in
grado di superare barriere biologiche impermeabili e di
rilasciare il colesterolo in determinate aree del cervello. La
scoperta apre nuovi scenari non solo per il trattamento
dell'Huntington, ma anche di diverse malattie del sistema
nervoso centrale.(ANSA).