Una piccola comunità attonita, due famiglie distrutte. Quella di Chiara, uccisa a nemmeno 16 anni per motivi difficili da comprendere, e quella del suo presunto assassino, un coetaneo. Due ragazzi che si frequentavano, e le cui famiglie si conoscevano. Vincenzo, papà di Chiara, non si dà pace. In lacrime, sconvolto, esce di casa e scambia qualche parola coi tanti cronisti assiepati davanti all'abitazione a Monteveglio. "Voglio solo ringraziare tutti quelli che hanno collaborato". Poi si chiude nel silenzio insieme alla moglie Giusi. Oggi lutto cittadino e una fiaccolata in paese ricorderà Chiara.
La casa della famiglia Gualzetti è a pochi passi dal parco che circonda l'abbazia di Monteveglio dove ieri è stato trovato il corpo della ragazza. Da quel momento, che ha spezzato la speranza che Chiara fosse stata protagonista di una fuga innocente, mezzi di soccorso, carabinieri, polizia locale sfilano silenziosi davanti ai familiari e agli amici che si sono raccolti in un abbraccio intorno a Vincenzo e Giusi, i genitori di Chiara. Sconvolti, nel più straziante dolore. Tanti parenti, in mattinata, hanno portato un saluto, un abbraccio alla famiglia.
A Monteveglio, tra le colline verdi di Valsamoggia si conoscono tutti: di Chiara, ragazza timida e riservata, c'è un ricordo gentile. "Veniva qui, comperava le sue riviste e faceva sempre due chiacchiere", dice l'edicolante. "Era una brava ragazza, una ragazza apposto". Increduli gli amici. "Non me l'aspettavo che potesse succedere una cosa simile. L'ho vista l'ultima volta venerdì in pullman", dice un'amica.
La famiglia Gualzetti è a Monteveglio da molti anni. La mamma insegna all'asilo. Il papà è elettricista. Sconvolti ma molto attaccati alla comunità locale. Nel dramma le uniche parole sono state di ringraziamento per tutti coloro che tra domenica e lunedì hanno partecipato alle ricerche di Chiara, che non hanno mai fatto mancare conforto. Il sentimento di angoscia che vive l'intero paese lo descrive il sindaco del Comune di Valsamoggia, Daniele Ruscigno. "È stata veramente una tragedia, totalmente inaspettata, soprattutto per i nostri territori", spiega. "Chiara era qui della zona, aveva tutte le sue amicizie qui". Il sindaco lancia un messaggio, soprattutto ai giovani del posto, per eventuali situazioni "strane" o di disagio: "Bisogna far capire ai ragazzi che non c'è un muro dall'altra parte, ci sono persone che possono dare una mano". È "un fatto che segnerà per sempre la comunità cittadina di Monteveglio", dice l'ex sindaco e oggi assessore regionale alla Salute Raffaele Donini, che vive ancora in paese.