BRUXELLES - "Come persona che ha un ruolo pubblico mi prendo tutte le responsabilità di questa vicenda e ho già messo in atto tutte le azioni necessarie: sto restituendo fino all'ultimo centesimo la somma che viene contestata, con una detrazione che ogni mese mi viene prelevata direttamente dallo stipendio". Così l'eurodeputata Lara Comi, in merito alla vicenda dell'incarico di collaboratore fiduciario affidato alla madre nel periodo 2009-2010. Assunzione contestata dal Parlamento europeo. "Un fatto ampiamente chiarito", sostiene Comi.
"Per potermi supportare in questo ruolo - afferma l'eurodeputata - lei si è presa l'aspettativa non retribuita dal suo lavoro pubblico come insegnante. La possibilità di scegliere un familiare come collaboratore era permessa fino al 2009, con un periodo transitorio di un anno, come mi aveva spiegato il mio commercialista, che aveva anche consultato gli uffici del Parlamento Europeo". "Solo nel 2016 - prosegue Comi - vengo a scoprire che questa possibilità era stata esclusa dai regolamenti parlamentari. Per questa ragione, già lo scorso 3 aprile 2016, ho ritirato l'incarico al mio commercialista che, seppure in buona fede, aveva commesso l'errore".
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