BRUXELLES - Non c'è nessuna città italiana sul podio della classifica Ue delle città più creative e culturali. Solo Milano arriva quarta tra le metropoli, mentre Firenze è quinta tra i centri urbani di taglia grande. Nessuna, invece, tra le città molto grandi e le medio-piccole. E' quanto emerge dal nuovo indicatore della Commissione Ue, il 'Cultural and Creative Cities Monitor', che misura la performance delle città in termini di creatività e cultura e impatto su crescita, occupazione e sviluppo sociale. Ne risulta che, secondo l'analisi di Bruxelles, la città 'ideale' dovrebbe avere l'attrattività e la vita culturale di Parigi (Francia), le infrastrutture culturali di Cork (Irlanda), l'innovazione di Eindhoven, l'occupazione nei settori creativi di Umea (Svezia), il capitale umano di Leuven (Belgio), l'apertura e la tolleranza di Glasgow (Scozia), le connessioni nazionali e internazionali di Utrecht (Olanda) e la governance di Copenhagen (Danimarca).
Milano, quarta tra le metropoli, è superata da Parigi, Monaco e Praga, ed è seguita da Bruxelles. La capitale lombarda è infatti terza per vivacità culturale, ma appena ottava per un ambiente che facilita la creatività e quindi undicesima in termini di economia creativa. Firenze, invece, quinta tra le città di taglia grande, è superata da Edinburgo, Karlsruhe, Utrecht e Norimberga. Pur essendo prima per vivacità culturale, è infatti solo 19esima per l'ambiente che facilita la creatività e 21esima per l'economia creativa. Tra le città di taglia molto grande, invece, non c'è nessuna italiana (leader Copenhagen, seguita da Amsterdam, Lisbona, Stoccolma e Dublino), né tra le medio-piccole (in testa Eindhoven, poi Linz, 's-Hertongenbosch, Cork e Heidelberg).
Nel complesso dall'indice Ue emerge che spesso le capitali fanno peggio che città più piccole, e questo è anche il caso dell'Italia dove Milano, Bologna e Firenze si posizionano meglio di Roma che figura al top solo sul fronte dei monumenti storici. Venezia si segnala invece per la sua eccellenza su luoghi e infrastrutture culturali (in particolare al top su musei, concerti e spettacoli, monumenti), mentre Genova e Torino nell'ambito specifico dei teatri. Secondo lo studio della Commissione Ue, le città creative sono quelle che hanno resistito meglio alla crisi e in media hanno un Pil procapite di 750 euro in più per ogni punto dell'indice (periodo 2009-2013) e il 19% in più di posti di lavoro.
Una mappa interattiva per esplorare i risultati dello studio è disponibile qui.
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