BRUXELLES - L'inclusione dei migranti e la diversità culturale hanno "un impatto positivo" sul Pil reale delle città, con effetti che sembrano "ancora più consistenti" in Paesi una volta considerati in via di sviluppo, come Bulgaria, Ungheria e Polonia. È quanto emerge dal nuovo indicatore della Commissione Ue, il 'Cultural and Creative Cities Monitor'.
"Per la prima volta possiamo contribuire al dibattito sull'integrazione mostrando l'importanza della diversità per l'economia e la società" spiega uno dei funzionari europei che ha lavorato all'elaborazione del documento, confermando che le città più "vibranti" culturalmente e ricche economicamente hanno un tasso d'immigrazione sia intra-Ue che extra-Ue superiore al 20%. Il report cita gli esempi virtuosi di Berlino, Londra e Barcellona, dove alcuni rifugiati sono stati formati per diventare guide nei musei o sono stati ideati programmi tv culinari di successo che valorizzano ricette di altri Paesi.
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