BRUXELLES - "Seguiamo gli sviluppi" di nave Diciotti "molto da vicino. Per il momento non sono al corrente che vi siano contatti tra la Commissione e gli Stati membri" per un accordo sulla distribuzione dei migranti a bordo, intesa, che come in altri casi precedenti, permetterebbe di trovare un porto sicuro per lo sbarco. "Ma come in passato, siamo pronti, se c'è necessità, a fornire sostegno al coordinamento e prestare tutto il nostro peso diplomatico per soluzioni veloci". Così la portavoce della Commissione per la Migrazione Tove Ernst.
Come già chiarito in precedenza, ha detto la portavoce, "fino a quando non sarà trovata una soluzione europea sostenibile a lungo termine, siamo pronti a svolgere un ruolo di coordinamento per gli arrivi, nel mese di agosto, se c'è necessità, e se gli Stati membri desiderano che lo svolgiamo". Tuttavia Ernst ha ribadito che le operazioni di ricerca e salvataggio rientrano nell'ambito della legge internazionale e che la Commissione europea non ha competenza su questo. Così come non è competente per individuare il porto sicuro di sbarco.
Ricordando le parole del commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos, la portavoce ha sottolineato come il caso Diciotti dimostri una volta in più, come non si possa "contare su accordi ad hoc", ma vi sia la necessità "di soluzioni sostenibili. Poiché non è responsabilità di uno o solo pochi Paesi, ma dell'Unione europea nel suo insieme".
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