BRUXELLES - Modifiche di alcuni target, come quello che prevede il 30% delle aree protette, più flessibilità per città, Regioni e Stati e allineamento con le nuove norme su rinnovabili e materie prime critiche, in modo da non creare incoerenze tra la tutela della natura e gli obiettivi Ue per lo sviluppo di tecnologie chiave per la competitività dell'industria. Sono alcune delle proposte che la Commissione europea sta facendo circolare in un documento non ufficiale (non-paper), per superare lo stallo sulla "legge per il ripristino degli ecosistemi", che rischia la bocciatura dell'Europarlamento. Tra le altre cose, la Commissione chiarisce che il 10% di terra agricola da destinare ad elementi di paesaggio e alta biodiversità (uno dei punti più controversi della proposta) "non è un obiettivo vincolante, né a livello di Stato, né di azienda agricola" ma di un parametro di riferimento. "Saranno gli Stati - si legge nel documento - a indicare una percentuale nei loro piani nazionali per il ripristino degli ecosistemi e potrà essere inferiore al 10%".
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