Sedici edizioni, dieci diverse Nazionali vincitrici, 18 Paesi ospitanti, un format via via più ampio e inclusivo. Il percorso ormai ultrasessantennale degli Europei di calcio ha creato un mosaico di risultati, eventi, statistiche e curiosità che si intreccia con le storie delle squadre e delle migliaia di giocatori che vi hanno partecipato. Tutto ebbe inizio in Francia, nel 1960, dove la prima finale si disputò davanti a soli 18 mila spettatori, immagine di un piccolo torneo per squadre nazionali che è diventato un evento gigante, il secondo più importante del calcio mondiale. Secondo alcuni, perfino più duro del torneo Fifa, sebbene non altrettanto affascinante.
FRANCIA 1960 - Il primo Campionato europeo per Nazioni si disputa in Francia. Il segretario della neonata Uefa, Henri Delaunay, approfitta del disgelo internazionale e organizza l'evento al quale prendono parte Francia, Urss, Cecoslovacchia e Jugoslavia, e quattro nazionali uscite dalle qualificazioni tra 17 squadre. L'Italia non c'è, non ha partecipato. I padroni di casa escono in semifinale, al termine di una rocambolesca sfida contro la Jugoslavia che s'impone 5-4, rimontando due gol e segnando tre reti in 3'. Nell'altra semifinale, l'Urss liquida con un secco 3-0 la Cecoslovacchia. Al Parco dei Principi, il 10 luglio 1960, davanti ad appena 18 mila spettatori, si gioca la finale: i 90' finiscono 1-1 e, solo ai supplementari, arriva il gol decisivo di Ponedelik. Il primo titolo europeo va quindi ai sovietici di Lev Yashin, il 'Ragno nero', uno dei più grandi portieri della storia.
SPAGNA 1964 - Per le qualificazioni scendono in campo 28 nazioni, undici in più rispetto al 1960. C'è anche l'Italia, ma gli azzurri non vanno oltre il secondo turno, eliminati proprio dai campioni in carica sovietici (decisivo il 2-0 dell'andata). Alla fase finale, a Barcellona e Madrid, si qualificano Spagna, Urss, Danimarca e Ungheria. In semifinale le 'Furie rosse' piegano l'Ungheria 2-1 ai supplementari: Amancio segna la rete decisiva al 115', ma grande protagonista è il portiere basco Iribar. Nell'altra sfida, l'Urss non ha difficoltà a sbarazzarsi della Danimarca: 3-0. La finale Spagna-Urss si trasforma subito in battaglia e, dopo 8', il risultato è sull'1-1. Solo a 6' dalla fine arriva lo storico gol di Marcelino che regala agli spagnoli il primo titolo continentale. In Spagna è festa nazionale, e l'orgoglio patriottico viene anche usato dal regime di Franco.
ITALIA 1968 - Il boom economico e sociale degli anni '60 non può non coinvolgere anche il calcio italiano. Le squadre iscritte sono 31, con tutte le grandi. La fase finale, sempre a quattro, si gioca in Italia, e gli azzurri affrontano in semifinale a Napoli l'Unione Sovietica. È l'Italia di Riva e Anastasi, di Facchetti e Mazzola, ma la sorte non sembra favorevole: palo di Domenghini e partita che finisce sullo 0-0 anche dopo i supplementari. Si tira la monetina negli spogliatoi e Facchetti torna in campo a braccia alzate. Nell'altra semifinale la Jugoslavia piega l'Inghilterra 1-0. Finale a Roma: 1-1 con gol di Dzaijc e Domenghini. Il regolamento prevede la ripetizione e, due giorni dopo, Valcareggi rivoluziona l'attacco: Italia batte Jugoslavia 2-0 con i gol di Riva e Anastasi. Gli azzurri sono campioni d'Europa.
BELGIO 1972 - Gli Europei, stavolta con fase finale in Belgio, raccolgono ormai consenso unanime. Nelle file della Germania Ovest si mette in evidenza uno dei centravanti più forti di sempre, Gerd Mueller, e i tedeschi si aggiudicheranno il trofeo grazie alle vittorie sul Belgio in semifinale (2-1), e sull'Urss, 3-0 in finale. Gli azzurri vincono il girone di qualificazione con Eire, Svezia e Austria, nonostante un grave infortunio a Gigi Riva. Le otto qualificate dal primo turno si sfidano in partite di andata e ritorno (la formula è ancora quella del 1960). E l'Italia si ferma proprio ai quarti, eliminata dal sorprendente Belgio. Nella fase finale non c'è storia: Mueller realizza il gol decisivo contro il Belgio e ne fa altri due all'Urss. In segnerà 69 reti in Nazionale (in 63 partite) e 365 nella Bundesliga.
JUGOSLAVIA 1976 - La fase finale si gioca in Jugoslavia e la formula resta invariata: 32 le squadre. Superfavorite sono la Germania Ovest, campione d'Europa (‘72) e del mondo (‘74), assieme all'Olanda di Johan Cruijff, il cui modulo di gioco ha rivoluzionato il mondo del calcio. L'Italia, guidata da Bearzot e Bernardini, attraversa un periodo grigio, e gli azzurri terminano al terzo posto nel girone preliminare, dietro Olanda e Polonia. In Jugoslavia approda, invece, la meno accreditata Cecoslovacchia del superportiere Viktor che, però, ha già fatto fuori Urss e Inghilterra. In semifinale, contro la Jugoslavia, i tedeschi rischiano di uscire: vanno sotto di due gol, ma i nuovi entrati, Flohe e Dieter Mueller, raddrizzano il confronto. Ai supplementari la doppietta dello stesso Mueller. Anche l'altra semifinale finisce ai supplementari e la sorprendente Cecoslovacchia batte l'Olanda, condizionata dai litigi tra Cruijff e Van Hanegem, per 3-1. Anche per il titolo si gioca 120', con Cecoslovacchia e Germania inchiodate sul 2-2. Ma dal dischetto i cechi sono impeccabili: cinque su cinque trasformazioni, una di Panenka che esibisce il 'cucchiaio' per la prima volta in un grande torneo, mentre ai tedeschi è fatale l'errore di Uli Hoeness.
ITALIA 1980 - Gli Europei tornano in Italia dopo 12 anni e la formula cambia: alla fase finale partecipano otto squadre. L'Italia di Enzo Bearzot, già convincente ai Mondiali del 1978 in Argentina, ha tutte le carte in regola per far sognare i tifosi; ma, tre mesi prima della rassegna continentale, un macigno si abbatte sul calcio italiano. Il 23 marzo, davanti alle telecamere di '90' minuto', polizia e finanzieri entrano negli stadi per arrestare Manfredonia, Giordano e altri calciatori famosi: comincia così lo scandalo del calcioscommesse che coinvolgerà anche Paolo Rossi. L'Europeo si gioca davanti a pochi spettatori: la Germania Ovest vince facilmente il proprio girone, davanti a Cecoslovacchia, Olanda e Grecia, accedendo direttamente alla finale. Gli azzurri cominciano con uno 0-0 con la Spagna; poi 1-0 sull'Inghilterra (Tardelli) e un altro 0-0 col Belgio. In finale vanno però i 'Diavoli rossi', grazie alla migliore percentuale realizzativa. L'ultimo atto dell'Europeo 1980 porta la firma di Horst Hrubesch, autore della doppietta che regala il titolo alla Germania Ovest (2-1). Nella finalina, la Cecoslovacchia batte l'Italia ai rigori, dopo l'1-1 dei tempi regolamentari.
FRANCIA 1984 - Negli anni '80 il calcio del Vecchio continente domina: ai Mondiali 1982 le prime quattro squadre sono europee. Quindi, la rassegna in Francia, due anni più tardi, si annuncia come la miglior vetrina possibile, ma c'è subito un clamoroso flop: l'Italia di Bearzot, campione del mondo, chiude il girone di qualificazione al penultimo posto. La formula della fase finale prevede una novità: le prime due dei gironi non approdano subito in finale, ma affrontano le seconde in semifinale. Dal primo gruppo passano Francia (punteggio pieno) e Danimarca. Nel secondo, un gol dello spagnolo Maceda elimina la Germania Ovest, che viene scavalcata dal Portogallo. In semifinale, la Francia piega il Portogallo solo ai supplementari, mentre la Danimarca porta la Spagna fino ai rigori, ma un errore di Elkjaer risulta fatale. Per la Francia è una grande occasione e i Bleus non falliscono: Platini apre le marcature complice una 'papera' del portiere avversario Arconada, gli spagnoli si sbilanciano e vengono puniti dal raddoppio di Bellone nel finale.
GERMANIA OVEST 1988 - L'Italia è quella di Azeglio Vicini, una squadra giovane formata dal blocco dell'Under 21. Sempre due i gironi, con semifinali e finale. Nel primo gruppo passano Italia e Germania Ovest, fuori Spagna e Danimarca. Nel secondo, la 'Cenerentola' Eire sfiora la qualificazione, dopo aver battuto l'Inghilterra con un gol di Houghton. Agli irlandesi basterebbe un pari contro l'Olanda per qualificarsi, ma un gol di Kieft infrange il sogno. Nella prima semifinale l'Olanda gela la Germania Ovest con un gol di Van Basten, a un minuto dalla fine (1-2). Nell' altra semifinale, giocata su un terreno pesantissimo, i sovietici battono l'Italia 2-0. Olanda e Urss si giocano il titolo. Gullit porta in vantaggio gli arancioni e poi Van Basten raddoppia con uno dei più bei gol della storia del calcio: destro al volo, dopo un lungo cross di Arnold Muehren, che s'infila in diagonale all'incrocio dei pali più lontano della porta di Rinat Dasaev. Finalmente un titolo anche per l'Olanda, maestra del calcio totale.
SVEZIA 1992 - Il crollo dei regimi comunisti sconvolge la geografia politica e quella sportiva. Agli Europei 1992, in Svezia, i favoriti sono Francia, Olanda campione in carica e Germania, che ha conquistato il Mondiale 1990. Manca l'Italia, arrivata alla fine dell'era Vicini. C'è, invece, la Danimarca, che viene ripescata per l'esclusione della ex Jugoslavia, dilaniata dalla guerra. Subito grande sorpresa: esce la Francia, passano Svezia e Danimarca. Nell'altro girone avanzano Olanda e Germania ai danni di Scozia e Confederazione stati indipendenti (Csi, ex Urss). In semifinale la Germania elimina i padroni di casa svedesi (3-2), mentre la Danimarca impegna severamente l'Olanda, va due volte in vantaggio, ma si fa riprendere. Si va ai rigori, e quello che era stato l'eroe di quattro anni prima, Marco Van Basten, sbaglia il penalty decisivo. La Danimarca sfida così la Germania di Haessler, Sammer e Klinsmann, grande favorita. Pronostico ribaltato: Jensen e Vilfort affondano la corazzata tedesca, ed è Brian Laudrup ad alzare il trofeo.
INGHILTERRA 1996 - 'Il football torna a casa': con questo slogan l'Inghilterra torna a ospitare una competizione internazionale, dopo l'unico precedente ai Mondiali 1966. Le squadre ammesse alla fase finale passano da otto a 16. L'Italia non supera la fase a gironi: sconfitta 2-1 dalla Repubblica Ceca, viene eliminata anche per un errore dal dischetto di Zola contro la Germania (parata di Koepke). Subito fuori anche i campioni in carica danesi. I quarti sono equilibrati: Inghilterra e Francia battono Spagna e Olanda solo ai rigori, Poborsky regala alla Repubblica ceca il successo sul Portogallo (1-0). La Germania piega la Croazia, 2-1. Le semifinali si decidono solo ai rigori: passano Repubblica Ceca e Germania, fuori Francia e Inghilterra. Finale a Wembley e cechi in vantaggio su rigore al 58': poi, il protagonista diventa Oliver Bierhoff che, prima pareggia, poi all'overtime firma un 'golden gol', il primo nella storia degli Europei.
BELGIO-OLANDA 2000 - L'11/a edizione degli Europei si gioca per la prima volta in due nazioni diverse, Belgio e Olanda. Nel Gruppo A vanno subito fuori Germania e Inghilterra: la prima conquista un solo punto, gli inglesi rimediano tre gol dal Portogallo. Bene gli azzurri, che vincono il girone a punteggio pieno, seguiti dalla sorprendente Turchia, che piega il Belgio. Negli altri gironi passano Spagna, Olanda, Jugoslavia e Francia. Nei quarti gli azzurri battono la Romania 2-0, mentre l'Olanda fa sei gol alla Jugoslavia. La semifinale Olanda-Italia resta nella storia: azzurri in 10 dopo appena 30', per l'espulsione di Zambrotta; Toldo para un rigore a Frank De Boer, poi Kluivert sbaglia il secondo penalty, calciandolo sul palo. Finisce ai rigori e gli olandesi ne sbagliano tre su quattro. La finale è Francia-Italia e gli azzurri passano in vantaggio con Delvecchio, sprecano con Del Piero, e vengono raggiunti nel recupero da Wiltord. Si va ai supplementari e Trezeguet gela i tifosi italiani con un 'golden gol': finisce 2-1, ed è una delle più grandi delusioni della storia del calcio azzurro.
PORTOGALLO 2004 - Gli Europei giocati in Portogallo sono ricordati come i più brutti nella storia e il catenaccio organizzato dalla Grecia ha la meglio su qualsiasi tentativo di gioco manovrato. Già nella partita d'esordio, gli attacchi dei portoghesi s'infrangono sul muro dei difensori greci e il contropiede è micidiale: finisce 1-2, ma i padroni di casa risalgono la china, battendo Russia e Spagna. La Grecia si qualifica solo per differenza-reti. Nel terzo girone, nuova delusione per l'Italia di Trapattoni: gli azzurri vincono solo contro la Bulgaria (2-1), ma sono eliminati per differenza-reti. Svezia e Danimarca pareggiano 2-2 e si qualificano entrambe: il sospetto di combine è forte. Ai quarti il Portogallo fa fuori l'Inghilterra ai rigori, la Francia e' la nuova vittima della Grecia (0-1). Avanzano anche Olanda e Repubblica Ceca, ma la finale si gioca tra il Portogallo di Scolari e la Grecia di Otto Rehhagel. Avviene quello che pochissimi si aspettano: la difesa ellenica è ancora una volta impenetrabile e un colpo di testa di Charisteas al 57' affonda i portoghesi. La Grecia è campione d'Europa.
AUSTRIA-SVIZZERA 2008 - Per la seconda volta, sono due i Paesi che ospitano la fase finale degli Europei. Unica grande assente della 13/a edizione è l'Inghilterra. L'Italia è in un girone di ferro, con Olanda, Romania e Francia. Gli azzurri prendono tre gol dall'Olanda, ma si qualificano grazie al successo sulla Francia (2-0). Nel Gruppo B e D dominio di Croazia e Spagna, mentre avanza anche la Russia di Arshavin. Questi gli accoppiamenti nei quarti: Portogallo-Germania, Croazia-Turchia, Olanda-Russia e Spagna-Italia. Passano tedeschi, turchi e russi, mentre la sfida degli azzurri con gli spagnoli non si sblocca dallo 0-0. Gli errori dal dischetto di De Rossi e Di Natale consegnano alla Spagna la terza semifinale della storia e, contro la Russia, le 'Furie rosse' non hanno problemi (3-0). Anche la Germania approda in finale, ma il gol del 3-2 che piega la Turchia arriva soltanto al 90' e porta la firma di Lahm. Ultimo atto: la Germania domina i primi 20', ma la tecnica degli spagnoli è superiore e Fernando Torres firma il gol che regala agli uomini di Luis Aragones il secondo titolo europeo.
POLONIA-UCRAINA 2012 - Si gioca dall'8 giugno al primo luglio, è l'ultima edizione a 16 squadre nella fase finale, prima del grande salto. Nel primo girone passano Repubblica Ceca e Grecia, restano fuori i padroni di casa della Polonia e la Russia. Germania e Portogallo prevalgono su Danimarca e Olanda, nel secondo raggruppamento, mentre Spagna e Italia (che non si fanno male e pareggiano 1-1) procedono a braccetto, estromettendo l'Irlanda di Trapattoni e la Croazia. Salutano anche gli altri padroni di casa dell'Ucraina, con uno Shevchenko a mezzo servizio, eliminati assieme alla Svezia da Inghilterra e Francia. Nei quarti il Portogallo supera la Repubblica Ceca di misura, la Spagna strapazza la Francia, la Germania ne fa quattro alla Grecia, e all'Italia di Prandelli questa volta sono favorevoli i rigori contro l'Inghilterra (4-2, fatali gli errori di Young e Cole). In semifinali gli azzurri trovano la Germania e la eliminano con una doppietta di Balotelli, che mostra i muscoli (inutile il gol di Ozil), mentre alla Spagna sono necessari i rigori per avere ragione del Portogallo, condannato dagli errori di Moutinho e Alves. Nella finale di Kiev, la Spagna campione del mondo e d'Europa in carica strapazza gli azzurri, calando il poker con David Silva, Jordi Alba, Fernando Torres e Juan Mata. Finisce il sogno per Prandelli e i suoi.
FRANCIA 2016 - Quello del 2016 doveva essere l'Europeo della Francia, nazionale di casa e grande favorita della vigilia, invece, è spuntato a sorpresa il nome del Portogallo: così Cristiano Ronaldo, seppur costretto a uscire per infortunio durante la sfida per il titolo, corona il sogno di vincere una grande competizione anche con la sua nazionale. I francesi del ct Didier Deschamps si rifaranno due anni dopo vincendo il Mondiale in Russia e smaltendo così la delusione della finale di Parigi persa per il gol del semisconosciuto Eder. Quello 2016 è stato anche l'Europeo degli 'underdog', con il Galles di Bale arrivato in semifinale e l'Islanda trascinata fino ai quarti dal 'geyser sound' dei suoi tifosi caratteristici. Lo stesso Portogallo poi campione supera la fase a gironi solo co terze. E, a onor del vero, bisogna anche sottolineare che l'allargamento a 24 squadre non ha portato maggiore qualità, come testimonia la media gol di 2,12 a partita, la più bassa delle ultime cinque edizioni, peraltro 'drogata' dai sette gol di Francia-Islanda. La verità è che a Euro 2016 alcune nazionali non hanno i mezzi per giocare a certi livelli e finisce per prevalere in molte partite la voglia di non perdere.
EURO 2020 ITINERANTE - Il torneo multicentrico voluto dall'Uefa per festeggiare i 60 anni della manifestazione è travagliato dalla pandemia di Covid, che impone il rinvio di un anno e la modifica di alcune sedi di gara previste. La partita inaugurale si tiene all'Olimpico di Roma mentre le semifinali e la finale si disputano a Londra, dove l'Italia alza la coppa per la seconda volta nella sua storia, battendo l'Inghilterra nel suo tempio calcistico, Wembley. La nazionale di Roberto Mancini, sempre impegnata all'Olimpico nel girone, fa percorso netto, battendo nell'ordine Turchia (3-0), Svizzera (2-0) e Galles (1-0). Agli ottavi, gli azzurri si trovano di fronte l'Austria ma sono meno brillanti e a Londra riescono a vincere 2-1 solo ai tempi supplementari con i gol di Chiesa e Pessina. L'asticella si alza nei quarti di finale, dove il Belgio aspetta a Monaco di Baviera un'Italia che riesce a superare l'ostacolo ancora per 2-1 con le reti di Barella e Insigne, rendendo inutile un rigore di Lukaku. Si torna a Londra per la semifinale, che prevede l'incrocio con la spesso fatal Spagna, ma stavolta la musica è diversa: dopo l'1-1 firmato da Chiesa e Morata si va ai rigori e Jorginho decide la sfida in favore degli azzurri. Nell'altra semifinale, l'Inghilterra batte 2-1 la Danimarca, arrivata quasi in fondo al torneo nonostante lo choc del grave malore all'interista Eriksen nella gara d'esordio. Tutto sembra apparecchiato a Wembley per il primo successo degli inglesi nel torneo continentale, ma ancora una volta ai rigori, dopo i gol di Shaw e Bonucci, la nazionale di Mancini riesce a spuntarla, imponendosi 4-3. In Germania, gli azzurri si presentano da campioni in carica, anche con l'impegno di far dimenticare la mancata qualificazione agli ultimi due Mondiali.
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