(ANSA) - DUBAI, 14 GEN - L'Italia "civiltà internazionale"
suona all'Expo 2020 Dubai con l'Orchestra di Piazza Vittorio,
che oggi e domani sarà in concerto al Millennium Amphitheatre
dell'esposizione universale portando repertori originali e
reinterpretazioni dell'opera lirica italiana per dire che
"mischiare culture diverse produce bellezza".
"L'Orchestra di Piazza Vittorio porta il nome di una piazza
di Roma riconoscibile come crocevia dell'immigrazione romana. La
nostra è quindi una realtà composta da musicisti che provengono
da varie parti del mondo e che hanno scelto l'Italia come paese
dove vivere", ha sottolineato Mario Tronco, direttore artistico
dell'orchestra, in un'intervista all'ANSA. Il primo appuntamento
in programma questa sera si intitola "Il Giro del Mondo in 80
minuti" e porta sul palco il percorso musicale dei musicisti
immigrati dell'orchestra in un concerto che "si ciba delle
culture dei vari musicisti con il loro repertorio originale".
L'evento di domani si intitola invece "Orchestra di Piazza
Vittorio all'Opera", e racconterà "un altro dei nostri progetti,
quello di rivisitazioni di opere liriche", ha spiegato Tronco.
"Nel 2009 abbiamo esordito con un una fortunatissimo 'Flauto
magico' che ci ha portato in giro per il mondo. Poi abbiamo
fatto la Carmen di Bizet, il Don Giovanni". Quindi, "il concerto
di domani sarà il nostro modo di interpretare le opere liriche".
"E' molto simbolico il fatto che noi siamo qui a
rappresentare la cultura italiana essendo così pochi italiani
sul palco. E' lo specchio della nuova Italia, di quello che
l'Italia finalmente deve riconoscere di essere: una civiltà
internazionale", ha dichiarato il direttore artistico,
aggiungendo che di fronte alle conseguenze della pandemia, "pur
essendo in 15 e non al completo perché dimezzati dal Covid,
anche essere qui con una moltitudine di persone è estremamente
simbolico e fortunato".
Con l'Orchestra di Piazza Vittorio "abbiamo costruito questa
storia ventennale - perché siamo nati nel 2002 - con una
semplicissima convinzione: mischiare culture diverse produce
bellezza", ha detto Tronco. Uno dei grandi momenti culturali
della musica è stato agli inizi del Novecento, quando la cultura
meticcia ha prodotto il rock and roll e il jazz, forse una delle
ultime vere rivoluzione della nostra civiltà musicale. Siamo
convinti che questo sia vero" ed "è quello che pensiamo di
trasmettere in maniera molto naturale quando saliamo sul palco,
senza retorica", ha concluso (ANSA).