(di Stefano Intreccialagli)
(ANSA) - DUBAI, 08 MAR - "Dobbiamo mantenere operativo il
Padiglione dell'Ucraina fino alla fine perché è un'opportunità
di avere una piattaforma qui a Expo 2020, un luogo dove tutti i
Paesi sono rappresentati, per informare i nostri visitatori su
ciò che sta accadendo in Ucraina con la guerra". Inoltre, "è un
luogo per riunire gli ucraini che vivono negli Emirati o i
turisti che non hanno modo di rientrare nel Paese, per
sostenerci a vicenda, mandare messaggi nel Paese, coordinare
sostegno umanitario". Ivan Sydorenko, direttore del Padiglione
dell'Ucraina a Expo Dubai, spiega così la trasformazione della
struttura del Paese alla manifestazione, diventato oggi un luogo
di testimonianza della solidarietà nei confronti della nazione
devastata dalla guerra. Sono ogni giorno sempre di più, i
messaggi di sostegno lasciati dai visitatori con centinaia di
post-it colorati sulle pareti del padiglione. "Siate forti",
"tutto il mondo è con voi", "siete nei nostri cuori", "non siete
soli", "preghiamo per la pace", "basta guerra", sono alcuni dei
messaggi.
"E' impossibile descrivere a parole come mi sento a essere
lontano dalla mia casa, dai miei genitori, i miei parenti e
amici. La mia patria, l'Ucraina, viene distrutta", ha detto
Sydorenko. "Apprezziamo i nostri partner internazionali per ogni
forma di sostegno" e "apprezziamo ogni forma di pressione sulla
Russia per fermare questa guerra, economica e diplomatica.
Speriamo insieme di fermare questa guerra e portare pace nel
Paese", ha sottolineato.
Il padiglione è nato per raccontare un'Ucraina proiettata
verso un futuro smart e votato all'innovazione, ma ora il
messaggio è unico: "Stand With Ukraine", sostegno all'Ucraina.
"Il padiglione si è trasformato in un simbolo di pace e
libertà", ha raccontato Kateryna Moroz dell'organizzazione del
padiglione. "Riceviamo tanti visitatori, diventano sempre di più
ogni giorno" e vogliono "condividere le sensazioni, il dolore e
ci sostengono. Siamo molto grati di questo, è una bellissima
sensazione".
"Le famiglie di tutto il nostro staff sono ancora in Ucraina
in differenti regioni" ed è difficile mantenere i contatti, ha
detto Moroz. "A volte non ci sentiamo per due o tre giorni. I
miei parenti sono nell'est dell'Ucraina e non ci sono stati
collegamenti per due giorni, ma oggi la vicina di mia madre mi
ha scritto un messaggio, dicendomi che andava tutto bene".
"Tutti noi vogliamo tornare in Ucraina, ma tecnicamente non
possiamo. I cieli sono chiusi, quindi stiamo qui e possiamo solo
pregare. Ma dopo Expo, sicuramente torneremo in Ucraina", ha
sottolineato.
Oggi, il padiglione ucraino è un concentrato di colori per
tutti i messaggi di solidarietà lasciati dai visitatori. "Ho
visto tanti messaggi dalla Russia, tante persone ci sostengono"
dal Paese responsabile dell'invasione, ha detto Moroz. "Anche
gli italiani ci sostengono, lo apprezzo molto e spero un giorno
di visitare l'Italia, è il mio sogno". E tra gli italiani
solidali c'è la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che
visitando il padiglione ha voluto lasciare il suo post-it di
vicinanza al popolo ucraino e di auspicio per la pace. "Un
pensiero va a tutti i civili, ma in questo giorno" di 8 marzo
"in particolare va alle donne", ha detto. "Storicamente è
proprio sulle persone più vulnerabili, le donne, i bambini, gli
anziani, che qualunque crisi colpisce in modo particolare".
(ANSA).