Le "nuove e più stringenti misure"
anti-Covid per "l'attraversamento dei confini con e dalla
Slovenia verso la Croazia e l'Italia creeranno notevoli
difficoltà alle popolazioni che vivono a ridosso dei vari
confini di Stato. Lo scrive in una nota l'Unione Italiana (che
ha sede a Capodistria, Slovenia). L'organizzazione della
minoranza italiana di Slovenia e Croazia "pur comprendendo le
motivazioni che hanno indotto il Governo sloveno ad assumere"
l'iniziativa, si è rivolta al Presidente del Governo della
Repubblica di Slovenia, Janez Janša, perché vengano adottate
"misure alternative per l'attraversamento dei confini di Stato"
con Italia e Croazia con eccezioni per coloro che vivono a
cavallo tra i confini.
"La Comunità Nazionale Italiana - si legge nella nota a firma
del presidente Maurizio Tremul - segue con grande partecipazione
l'azione del Governo per contenere la diffusione della pandemia"
e ricorda che dall'8 marzo verranno ripristinati i punti di
controllo ai valichi con l'Italia".
L'Unione Italiana chiede "eccezioni per le popolazioni che
vivono lungo i succitati confini di Stato che permettano la
libera circolazione dei residenti lungo le aree
transfrontaliere, senza alcuna restrizione per alunni e studenti
che frequentano le scuole e le Università in Slovenia; per i
lavoratori transfrontalieri, i pendolari, chi deve uscire o
entrare in Slovenia per urgenti necessità professionali o di
lavoro e altri comprovati motivi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA