La perdita del risultato
consolidato risente di vari fattori, come spiega il gruppo:
prima di tutto degli esiti di una review strategica delle
commesse nel settore delle Infrastrutture, poi della valutazione
degli effetti dei maggiori prezzi delle materie prime sui costi
"a vita intera" delle commesse nel settore Shipbuilding; una
influenza ce l'ha anche la svalutazione di alcuni attivi
finanziari, oltre che la svalutazione dell'avviamento della
controllata norvegese Vard e della controllata USA Fincantieri
Marine Group.
Fincantieri spiega che la posizione finanziaria netta, a
debito per 3.296 milioni, è coerente con i volumi di produzione
sviluppati nel semestre e il piano di consegne con 5 unità
cruise nella seconda metà dell'anno. La posizione, comunque, è
ancora condizionata dalla strategia di supporto agli armatori
per il COVID-19.
Per quanto riguarda l'andamento operativo, si registra che il
carico di lavoro complessivo è per 113 navi, pari a 34,6
miliardi (5,2 volte i ricavi 2021), mentre i volumi di
produzione sono ancora a livelli record, come per alcune
commesse cruise, con 8,6 milioni di ore lavorate vs. 8,4 milioni
del primo semestre 2021. Sono infine state consegnate 8 navi da
5 stabilimenti in questi primi sei mesi 2022 e altre 5 navi da
crociera sono previste entro l'anno. Si registrano i primi
segnali di ripresa nel settore cruise: solo in luglio è stato
firmato un Memorandum of Agreement per due navi cruise
alimentate a idrogeno e un contratto per una unità cruise
extra-lusso. Infine, è stato confermato l'ordine a Fincantieri
Marinette Marine (Usa) per la terza unità del programma
Constellation per la US Navy, mentre la VARD ha ordini per due
unità CSOV6 con Norwind Offshore a conferma della leadership
nella costruzione di mezzi per il settore wind offshore.
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