Omogeneità e coerenza: sono le
fondamentali caratteristiche che devono avere i dati ambientali
per essere usati su larga scala. L'accesso a dati di buona
qualità sugli inquinanti presenti nei sedimenti marini è dunque
indispensabile per la valutazione e l'adozione di misure
adeguate per la gestione ambientale. Su questo si incentra il
nuovo studio coordinato dall'Istituto Nazionale di Oceanografia
e di Geofisica Sperimentale - OGS, a cui ha partecipato anche
l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale -
ISPRA e altri di ricerca sloveni, croati, greci e francesi, e
che è stato recentemente pubblicato su Marine Pollution
Bulletin.
"Abbiamo proposto una metodologia per migliorare le procedure
di controllo della qualità dei dati, concentrandoci in
particolare sul Mediterraneo orientale, tra i più trafficati del
mondo e con un'area costiera popolata e industrializzata",
spiega Marina Lipizer, ricercatrice dell'OGS e coautrice
dell'articolo.
"Abbiamo individuato intervalli di concentrazione di due
tipologie di inquinanti: i metalli in tracce e gli idrocarburi
aromatici policiclici (IPA)".
Negli ultimi decenni sono stati dedicati grandi sforzi a
implementazione e consolidamento delle infrastrutture di dati
europee.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA