Raggiunge quota 19% e supera la
media italiana del 2,2% il commercio illecito di sigarette in
Friuli Venezia Giulia. La regione sconta "la prossimità del
mercato sloveno, storicamente caratterizzato da prezzi più bassi
per le sigarette rispetto al mercato italiano". E' quanto emerge
dal primo "Rapporto sul commercio illecito nel settore tabacco e
E-cig", realizzato dalla Fondazione Osservatorio Agromafie, in
collaborazione con Eurispes e Philip Morris Italia, e presentato
oggi a Trieste su iniziativa della Fondazione e di Coldiretti
Trieste.
Il Rapporto è frutto del lavoro svolto dal Tavolo Maciste
(Monitoraggio Agromafie Contrasto Illecito Settori Tabacchi e
E-cig), coordinato dalla Fondazione e che ogni anno coinvolge
protagonisti del settore per restituire un quadro esaustivo del
fenomeno criminale nel settore del tabacco. Secondo gli ultimi
dati rilevati, nel 2021 l'Italia si è confermata come best
practice a livello europeo, con un consumo di 1,4 miliardi di
sigarette illecite, pari al 2,2% del totale, rispetto a una
media europea dell'8,1%. Vi è stato inoltre un calo di 1,2 punti
percentuali rispetto al 2020, a fronte di un trend europeo in
crescita di 0,3%. A livello nazionale il mancato gettito legato
all'illecito è stato di 272 milioni (-36% rispetto al 2020, pari
a un recupero di circa 100 milioni su base annua).
"L'Italia - ha spiegato Marta Lazzaroni, responsabile sede
Eurispes in Lombardia - è tra i principali produttori europei di
tabacco in Ue, con oltre 59.000 tonnellate e con circa 14mila
ettari coltivati: è interesse del nostro Paese sia difendere la
qualità del prodotto sia impedire l'accesso di un tabacco
contraffatto che inquini il mercato. Questo non vale per tutti
gli altri paesi europei. La lotta al contrabbando e alla
contraffazione si svolge essenzialmente lungo i confini dell'Ue,
è evidente dunque che il sistema può funzionare solo a patto che
vi sia un indirizzo e una normativa chiara e univoca insieme a
un rispetto condiviso delle regole".
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