"La memoria va custodita e
alimentata. Come la terra che va coltivata, così anche la
memoria ha bisogno di essere sempre dissodata per evitare che
dia cattivi frutti. Va purificata, va anche osservata e venerata
perché abbiamo bisogno che sia feconda per il futuro, che non ci
porti solo a celebrare gli orrori del passato". Lo ha affermato
il vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, a margine della
cerimonia alla Risiera di San Sabba in occasione del Giorno
della memoria.
L'auspicio di monsignor Trevisi è che la memoria "possa
diventare capace di portare ai popoli, al popolo degli ebrei e a
tutti i popoli, giustizia, rispetto", una realtà "dove non c'è
più razzismo, dove le dittature vengono messe da parte e c'è il
riconoscimento dei diritti e della sicurezza di ogni persona e
ogni popolo". "Penso che dobbiamo stringerci - ha aggiunto -
essere tutti uniti perché la memoria risentita, ancora piena di
paure e offese, è la premessa per ripiombare ancora dentro
conflitti, tensioni e violenze. Bisogna fare in modo che la
città, il Paese e il mondo intero ritrovino il coraggio di
coltivare una memoria feconda".
Per quanto avvenuto dal 7 ottobre in poi in Medioriente
"siamo feriti, siamo tutti feriti - ha concluso - diverse volte
ho già detto che occorre sentire il dolore dell'altro: dobbiamo
avere il coraggio, perché altrimenti celebriamo solo dei fatti
tragici del passato. In questi mesi, dialogando sia con gli
ebrei sia con i musulmani, ho cercato di spingere a questo e ho
chiesto anche di non impedirmi di sentire il dolore anche di chi
sta soffrendo ed è dall'altra parte del conflitto. Non per
mettere tutto sullo stesso piano, infatti dico sempre di saper
distinguere, ma non possiamo non provare compassione per quello
che sta avvenendo. Il mio è un appello sempre di giustizia e di
pace".
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