Via libera dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia alla norma che modifica parte della legge elettorale per i Comuni. Viene introdotta in particolare la possibilità di terzo mandato per i sindaci dei territori fino a 15mila abitanti, mentre i ballottaggi d'ora in poi saranno possibili solo se nessun candidato raggiungerà il 40% dei voti al primo turno. La norma è stata approvata a maggioranza, con il voto favorevole del centrodestra, contrarie le opposizioni.
Nel dettaglio, la legge introduce la possibilità di un terzo mandato per i sindaci dei comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti, sul modello di quanto già avviene in Fvg per i municipi tra mille e 5mila residenti. Al di sotto dei mille abitanti resta la possibilità di un numero illimitato di mandati. Per quanto riguarda i ballottaggi, d'ora in poi sarà sufficiente ottenere il 40% dei voti al primo turno per diventare sindaco nei Comuni con più di 15mila abitanti. Abrogata dunque la soglia della maggioranza assoluta dei voti (50% più 1) necessaria per essere eletti al primo turno. Un emendamento bipartisan introduce una novità nel caso si presenti un solo candidato alla carica di sindaco: non sarà più necessario superare il quorum del 50% dei votanti per eleggere il primo cittadino, ma sarà sufficiente un'affluenza del 40%. "Abbiamo cercato di mettere in campo una riforma, oggettivamente non enorme, ma che vada ad affrontare il tema della rappresentanza reale della volontà dei cittadini", ha spiegato il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga.
"Agiremo - ha annunciato prima del voto finale - anche sulla legge elettorale regionale a proposito della rappresentatività in Consiglio regionale, dove oggi c'è di fatto un premio di opposizione e non di maggioranza". Il clima in Aula è rimasto acceso nel corso del dibattito, anche con un botta e risposta tra Fedriga e il consigliere del Pd Francesco Russo, durante l'esame di un emendamento. In generale, il dem ha definito il "ddl sgraziato, in quanto cambia una legge che in Italia funziona da 30 anni". Furio Honsell (Open Fvg) si è detto "assolutamente non convinto dalle motivazioni addotte dal centrodestra" sulla norma, mentre Marco Putto (Patto) ritiene che "con la nuova norma sul 40% le ammucchiate ci saranno comunque, al primo turno di voto". Tra le altre cose, la nuova legge stabilisce come riferimento demografico per i Comuni al voto il censimento permanente e introduce discipline in merito alla privacy.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA