Visto l'alto numero di anziani che
vivono a Trieste, il fenomeno delle truffe agli anziani ha un
impatto psicologico molto forte sulla cittadinanza, senza
contare ovviamente il danno materiale, che si tratti di furti di
risparmi o di oggetti di valore. E' per questo che i Carabinieri
della Compagnia di Trieste e la società Trieste Trasporti, con
la Gap (che gestisce la pubblicità sugli autobus), si sono
accordati perché sugli schermi dei monitor montati sulla flotta
di autobus della Trieste Trasporti passino fino a giugno a
rotazione due diversi spot di dieci secondi l'uno dell'Arma dei
Carabinieri che sensibilizzano sull'argomento. L'iniziativa è
stata presentata questa mattina davanti alla Luminosa in via
Carducci.
Anche nel grande led wall, infatti, passeranno i messaggi per
allertare la cittadinanza. D'altronde, solo nel 2024 e
limitatamente ai Carabinieri sono state presentate truffe
consumate o tentate, per un valore complessivo di più di 300mila
euro. Si tratta di un migliaio di denunce tra truffe ad anziani
e truffe informatiche.
"Le tecniche utilizzate sono varie e sempre più sofisticate,
rendendo difficile per le vittime riconoscere le trappole", ha
sottolineato il Comandante della Compagnia di Trieste, Gianluca
Migliozzi elencando alcune tra le modalità più comuni.
Agli spot si aggiunge una locandina che sarà affissa in tutte
le caserme, nelle parrocchie, nei luoghi di ritrovo degli
anziani, nonché un opuscolo pieghevole da distribuire ai
cittadini. Verranno interessati tutti gli enti pubblici e
privati della provincia affinché la campagna di
sensibilizzazione possa essere capillare. In maniera chiara e
semplice, vi sono indicati i consigli per evitare di rimanere
vittima delle truffe tra i quali: attenzione ad aprire la porta
agli sconosciuti, diffidare dalle apparenze, limitare la
confidenza su internet.
Dunque, come ha sottolineato l'assessore regionale alla
Sicurezza, Pierpaolo Roberti, "non solo repressione ma anche
prevenzione". Infatti, i comandanti di Stazione dei Carabinieri
"svolgono incontri formativi in luoghi di culto, presso sedi
comunali e strutture assistenziali/ricreative per anziani, con
distribuzione di opuscoli informativi;
mantengono contatti con i direttori di istituti di credito e
degli uffici postali, per condividere informazioni su casi
sospetti; sviluppano collaborazioni con gli organi di
informazione e istituzioni locali per sensibilizzare l'opinione
pubblica", come ha segnalato il Comandante Migliozzi.
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