"Al 99% la crisi Tirso è risolta
tramite un imprenditore veneto. Siamo al 99% sicuri della
soluzione trovata" mediante l'intervento della "Regione e di
Confindustria". Lo ha annunciato il presidente di Confindustria
Friuli Venezia Giulia, Pierluigi Zamò, durante un collegamento
con la Tgr Rai Fvg.
Nei mesi scorsi la fabbrica tessile ad alta tecnologia, con
sede a Muggia (Trieste), ha dichiarato la cessazione
dell'attività. Nella crisi Tirso sono rimasti coinvolti circa
175 dipendenti, per il 65% donne. Di queste, il 63% ha più di 50
anni. Zamò ha parlato anche delle altre crisi sul territorio:
"Per la Flex c'è un tavolo al Mimit: l'azienda aveva proposto
una soluzione che non ci piace e quindi andremo avanti per
trovarne una migliore. Sull'Electrolux c'è una questione
congiunturale, è collegata al settore casa".
Per quanto riguarda l'automotive, Zamò ha osservato che "i
giovani comprano meno auto, magari le usano parzialmente: questo
è il nuovo vero cambio di paradigma. Dovremo trovare nuove
soluzioni". "La Germania - ha aggiunto - ha commesso un errore
con l'automotive". "Dobbiamo spingere sulla transizione
all'elettrico prima difendendo momentaneamente i posti di lavoro
collegati al motore endotermico e poi andare verso la soluzione.
E' un problema di nuove fonti energetiche. Suggerisco l'eolico
marino che in Italia ha enormi possibilità. In questo senso le
industrie collegate all'automotive possono trovare soluzioni
nell'aerospaziale e nella difesa. Purtroppo, ma sarà così,
dovremo investire parte del Pil nella difesa e quindi
l'automotive è quella che ha le capacità e abilità tecniche per
supportare questo settore".
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