Gli Stati Uniti restano irremovibili: vogliono rinegoziare l'accordo di Parigi. E comunque, vanno avanti da soli riducendo i gas serra a modo loro, fuori da quell'intesa contro il riscaldamento del Pianeta raggiunta nel 2015 da quasi tutti i Paesi del mondo. Al G7 Ambiente - che si è aperto oggi a Bologna - il direttore dell'Agenzia statunitense per l'Ambiente (Epa), Scott Pruitt, chiarisce così il pensiero di Donald Trump, che solo dieci giorni fa aveva annunciato di voler rigettare quell'accordo abbracciato dal suo predecessore Barack Obama perchè dannoso per l'economia a stelle e strisce. E ha salutato, rintrando negli Usa, il vertice con un giorno di anticipo. I ministri degli altri sei grandi Paesi, compatti nel difendere quel risultato, hanno preso atto.Ma lavorano per cercare una "ricucitura" e per arrivare, domani, ad un testo finale "congiunto". "L'accordo di Parigi è irreversibile e non negoziabile", ha spiegato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti - incontrando i giornalisti a conclusione dei lavori della prima giornata - rilevando che "per quello che rappresentano nel mondo (gli Usa, ndr) vogliamo mantenere il filo del dialogo, continuare il dibattito. Questo può essere il risultato del G7" sul quale "c'è una grande attesa internazionale".