"Intanto aspettiamo che il ministero
delle politiche agricole riconosca la nuova dop cacio romano, ma
sia chiaro che noi mai rinunceremo al marchio pecorino perché è
nostro per nascita". David Granieri, presidente della Coldiretti
del Lazio, rompe gli indugi e apre la battaglia per restituire
dignità e reddito ai produttori laziali della filiera del
pregiato formaggio. La strategia, pianificata per contrastare
l'anomalo operato del Consorzio di tutela (sul quale l'Antitrust
ha aperto un'indagine) punta su due fronti: ottenere la nuova
dop e garantire alle aziende romane che dovessero restare nel
Consorzio del pecorino una differenziazione tale da garantire
l'adeguata valorizzazione del prodotto. Il casus belli è stato
il sequestro di formaggio etichettato con l'aggettivo romano
che, secondo il Consorzio di tutela del pecorino, danneggerebbe
il prodotto dop. Un sequestro che l'assessore Haussman ha
definito "inaccettabile".
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