La lettera “Roma, una città con sempre meno spazi per la ricerca artistica”, indirizzata al Comune di Roma, all'Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, all'Azienda Speciale Palaexpo, alla comunità artistica e alla cittadinanza tutta, è arrivata a 900 firmatari che in una nota tornano a chiedere al Municipio un confronto chiaro, esaustivo e costruttivo sulla mancanza di spazi culturali dedicati alla formazione, al sostegno e alla diffusione delle arti contemporanee in Città, a partire dall'interruzione del progetto dedicato alla ricerca artistica alla Pelanda dell’Ex-Mattatoio.
L'iniziativa è stata promossa da molti degli artisti che hanno partecipato e dato vita al centro per le arti performative al Mattatoio. Fra i primi firmatari ha ricevuto l'adesione di nomi di spicco, come i Leoni d'Oro Alessandro Sciarroni e le artiste lituane di Sun & Sea; artiste e artisti del calibro di Agrupacion Senor Serrano, Mariangela Gualtieri, Claudia e Romeo Castellucci, Stefan Kaegi e Helgard Haug dei
Rimini Protokoll; filosofi come Emanuele Coccia e Leonardo Caffo; personalità del cinema italiano come Mimmo Calopresti, Maya Sansa; dell'editoria e del giornalismo come Nicola La Gioia, Michela Murgia, Loredana Lipperini; curatori/curatrici e direttori/direttrici di musei come Andrea Lissoni, Ilaria Bonacossa, Eva Fabbris, Letizia Ragaglia. A questi nomi si sono aggiunte, fra le altre, le firme di attrici, come Jasmine Trinca e Carolina Crescentini, e attori come Alessandro Tiberi e Elio Germano, della regista Elisa Amoruso, delle artiste Adelita Husni Bey e Elisabetta Benassi, degli artisti Marcello Maloberti e Luca Vitone, il cantautore Vasco Brondi, il giornalista Alberto Nerazzini e l’autore Valerio Mattioli; con loro anche Patrizia Sandretto, Presidente dell’omonima Fondazione, i direttori di festival internazionali come il Festival D’Automne di Parigi, Kunstenfestival des Arts di Bruxelles, Santarcangelo Festival, Torinodanza Festival, Fabbrica Europa e molti altri, tra cui anche l’associazione Art Workers Italia.
"Ad oggi - si legge nella nota - ancora nessuna dichiarazione in merito è pervenuta dal Campidoglio e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e solo il Presidente di Palaexpo, Marco Delogu, su La Repubblica Roma di martedi 28 febbraio, ha sinteticamente dichiarato che l'esperienza degli ultimi tre anni e mezzo di attività è terminata, portando come motivazione un accenno ai costi di gestione e agli incassi. Ma
l'attività a cui si fa riferimento, in parte portata avanti durante la pandemia, è stata sempre gratuita, e non sono ancora arrivate risposte esaustive e credibili rispetto alla situazione generale del sostegno alla ricerca artistica a Roma. La raccolta firme dunque e la richiesta di confronto pubblico proseguono".
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