"Genova ha perso 43 vite, gli
sfollati hanno perso le case e dopo tutte queste tragedie Genova
rischia di perdere anche lavoro, salario, reddito". E' lo sfogo
di Bruno Manganaro, segretario generale della Fiom Cgil Genova,
secondo cui molte aziende "iniziano a ragionare di trasferire le
attività magari fuori Genova". In difficoltà, sostiene, "Ansaldo
Energia, S. Giorgio Seigen, Ferrometal, Acremoni, Weico, Arced".
"Per alcune c'è la cassa integrazione, per altre non c'è nemmeno
l'ammortizzatore sociale e ci saranno i licenziamenti".
"Il ministro Toninelli ha dichiarato che nel decreto ci
saranno 200 assunzioni per il suo Ministero mentre a Genova si
rischiano i licenziamenti: a Roma si brinda, a Genova si piange
- aggiunge - E' inaccettabile che per interessi di bottega e di
potere di governo la vita dei genovesi, il lavoro e il loro
reddito vengano messi in discussione. Stiamo per perdere la
pazienza e se necessario lo diremo in piazza: nessuna perdita di
posti di lavoro, nessuna perdita di reddito".
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