"Le polemiche sono il sale del
festival, fanno parte delle regole del gioco e ci sono sempre
state. Io posso dirlo: nel 'mio' Sanremo ci fu il caso Morgan.
Ma poi devono esaurirsi, specie se fondate sul nulla, perché c'è
un limite a tutto", dice Antonella Clerici, intervistata nel
backstage a Parigi della sfilata di Tony Ward, il couturier di
origine libanese che la vestirò all'Ariston. Il riferimento è
alla frase 'sessista' del conduttore alla conferenza stampa del
14 gennaio che ha scatenato il dibattito (prima che si passasse
ai testi del rapper Junior Cally). I social, a dire della
Clerici, "amplificano tutto sempre, figuriamoci un evento come
il festival. Si facevano i gruppi d'ascolto discutendo di
canzoni e look, ora il gruppo è trasferito online, ma bisogna
dare il giusto peso alle cose e senza essere offensivi. A me
quando capita di ricevere critiche pesanti non le accetto e
banno il profilo", aggiunge. Del prossimo festival dice: "Ama è
un amico e io vivo questa cosa come un divertissement. Sarò
nella serata del venerdì, quella abbinata ai giovani, e io la
musica giovane l'ho sempre seguita da Ti lascio una canzone a
Sanremo Young. L'idea insomma mi divertiva".
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