Con lo sciopero "i lavoratori e le
organizzazioni sindacali intendono contrastare l'intento dei
terminalisti di sovvertire regole e accordi che fino ad oggi
hanno permesso al porto di operare anche nel pieno della
pandemia" affermano con una nota, al termine dell'assemblea dei
delegati che ha proclamato lo stop del porto di Genova per 24
ore, Enrico Poggi e Enrico Ascheri della Filt-Cgil, Mauro
Scognamillo e Massimo Rossi (Fit-Cisl) e Roberto Gulli e Duilio
Falvo (Uiltrasporti-Uil). Un'iniziativa sostenuta da Cgil, Cisl
e Uil che ritengono "incomprensibile" l'iniziativa dei
terminalisti, la lettera con cui diffidano e mettono in mora
l'Autorità di sistema portuale per non avere vigilato sulle
azioni della Culmv, comprese le richieste di adeguamenti
tariffari erogate dalle aziende alla Compagnia dal 2013 ad oggi.
"Sembra un "pastiche", una lettera consegnata a mano al
presidente dell'Autorità di Sistema Portuale - forse
nell'intento di non darle troppa enfasi - e con un taglio
riservato, reso poi noto addirittura a mezzo stampa. Al di là
del metodo, a sconcertare è il contenuto "scrivono i tre
segretari Igor Magni, Marco Granara e Mario Ghini. "In pratica
la missiva contesta punto per punto l'accordo quadro
sottoscritto a dicembre scorso anche dagli stessi firmatari
della lettera, accordo che per sua stessa definizione presume
una mediazione tra le parti con reciproca soddisfazione. Con
quell'intesa, terminalisti, Autorità e Compagnia Unica hanno
convenuto di chiudere una pagina ed aprirne una nuova che guarda
al futuro, senza nascondersi le difficoltà, ma con grande senso
di responsabilità da parte di tutti e soprattutto dei
lavoratori". L'accordo prevedeva il piano di risanamento e
riorganizzazione della Culmv accompagnato dal sostegno
dell'Autorità di sistema,
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