"Chi ha fatto solo discariche
con livelli di differenziata sotto il livello del 30% non è
titolato a dire cosa sia bene fare o non fare per la gestione
del ciclo dei rifiuti in Liguria". Così il gruppo della Lista
Toti Liguria in Consiglio regionale risponde alla critiche del
gruppo Pd-Articolo Uno in merito alla nascita della prima
agenzia regionale per la gestione del ciclo dei rifiuti in
Regione.
"Gli ambienti territoriali ottimali racchiusi un'unica
struttura regionale non costituiscono un tema che va affrontato
domani mattina, ma si tratta di una legge di prospettiva per
migliorare la capacità impiantistica della nostra regione dopo
aver portato la Liguria sopra il 50% di raccolta differenziata
rispetto al 34% del biennio 2014-2015 quando questa maggioranza
regionale si è insediata. - motivano le ragioni del disegno di
legge i consiglieri della Lista Toti Liguria - Teniamo a
ribadire che il testo è sicuramente aperto al contributo di
tutti e qualunque modifica che fosse migliorativa sarebbe
senz'altro presa in considerazione per il bene del nostro
territorio. Chiunque, ovviamente, avrà la possibilità di
intervenire e portare la propria visione, anche se crediamo
fortemente che il Partito Democratico di rifiuti in Liguria non
possa davvero parlare, visto che la Commissione bicamerale di
inchiesta, presieduta dall'allora onorevole Alessandro Bratti,
aveva definito la gestione del ciclo ligure, ai tempi della
Giunta Burlando, come un sistema arcaico basato solo ed
esclusivamente sulle discariche".
"Secondo il Pd il disegno di legge sulla riforma della
gestione dei rifiuti andrebbe rivisto perché costituirebbe, a
loro dire, 'una proposta dannosa per i Comuni e costosa per i
liguri'. - proseguono - Ora, nella vita si possono discutere
molte cose e il confronto civile e democratico è alla base della
nostra società ma, in questo caso ci sentiamo di dire che
l'opposizione non ha la benché minima possibilità di proferire
verbo se il tema è quello dei rifiuti in Liguria".
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