"Avevamo il dovere di
evidenziare la violazione delle regole del giusto processo e la
limitazione nell'accesso ai documenti perché fortemente convinti
della legittimità delle nostre istanze. Si tratta insomma di
motivazioni tutte profondamente fondate nel merito. Non si può
ricercare la verità senza una parità effettiva tra accusa e
difesa e per questo confidiamo che la Corte, in corso di
dibattimento, vorrà ristabilirla". È quanto dichiarano al
termine dell'udienza Giovanni Paolo Accinni e Guido Carlo
Alleva, legali dell'ingegnere Giovanni Castellucci.
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