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Quinto caso di meningite in Bergamasca,code per vaccino

Quinto caso di meningite in Bergamasca,code per vaccino

Ricoverato 16enne, vertice in Prefettura con i sindaci zona

BERGAMO, 05 gennaio 2020, 20:42

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Fabio Conti)

Già cinquemila persone vaccinate (tremila nella Bergamasca e duemila nel Bresciano), con una campagna mirata che proseguirà fin da domani, nonostante la festività, tramite l'apertura straordinaria degli ambulatori della zona del Basso Sebino bergamasco, dove nell'ultimo mese si sono registrati cinque casi di sepsi da meningococco di tipo C, due dei quali costati la vita a Marzia Colosio, 48 anni, di Tavernola Bergamasca ma che viveva a Predore, e a Veronica Cadei, 19 anni, di Villongo. E' quanto deciso stasera, al termine di un incontro in Prefettura a Bergamo, a seguito del quinto caso, quello di un sedicenne ricoverato da ieri all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma ora fuori pericolo.
    Tanto è però bastato per creare un certo allarme nella zona meridionale del lago d'Iseo, al confine tra Bergamo e Brescia, visto che tutti i casi sono circoscritti a quell'area.
    All'incontro di oggi, al quale ha preso parte l'assessore regionale lombardo alla Sanità, Giulio Gallera, è stato deciso che le scuole di quei territori dopodomani riapriranno regolarmente. I sindaci che hanno preso parte al vertice hanno fatto sapere ai cittadini con una nota che "sarà attivata una campagna vaccinale all'interno delle scuole superiori frequentate dagli studenti del Basso Sebino". Anche l'assessore Gallera ha ribadito che "da metà settimana andremo nelle scuole superiori e vaccineremo i ragazzi: nelle scuole della zona e in quelle dove sono presenti i giovani residenti del Basso Sebino.
    Le scuole quindi non chiuderanno assolutamente".
    Inoltre i sindaci del territorio hanno annunciato "l'apertura di ambulatori straordinari e ordinari nei singoli paesi".
    Martedì Ats Bergamo comunicherà le modalità di accesso. "Sia Ats sia Regione Lombardia hanno agito con grande tempestività in questa situazione così anomala - ha rilevato l'assessore regionale -. Non è anomalo però il numero delle persone che si sono ammalate di meningite, nell'ordine ogni anno sono dai 30 ai 40 casi in Lombardia, ma il fatto che sono circoscritti nella stessa area geografica. Per questo motivo, coloro che correvano un rischio reale perché sono stati esposti a chi era malato, è stato subito profilassato con l'antibiotico. Si ricorda che la meningite si trasmette solo con il vapore acqueo, con gli starnuti, stando a stretto contatto con una persona malata - ha proseguito l'assessore Gallera -. Per gli altri abbiamo iniziato un'azione a tappeto di vaccinazioni: per tutti, da zero a 60 anni, abbiamo aperto ambulatori che stanno effettuando da 500 a mille vaccini al giorno".
    Gallera ha dunque invitato a "seguire le tempistiche, con ambulatori aperti in maniera molto ampia e con personale a disposizione. I vaccini sono a disposizione. Stiamo lavorando in maniera ampia. Non ci sono problemi di vaccini e abbiamo deciso di intervenire per la fascia debole, gli studenti. Siamo in stretto collegamento con il ministero della Salute e con l'Istituto Superiore della Sanità, che ci hanno ringraziato per il lavoro che stiamo svolgendo". Sul tema è intervenuto oggi anche il direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza: "Non c'è motivo di panico o allarme generalizzato, ma è giusto mantenere alta l'attenzione: se si interviene come si sta facendo, mettendo in atto una vaccinazione di massa, il focolaio si può infatti circoscrivere.
    Il rischio di un'epidemia su larga scala è molto basso, perché si sta intervenendo in modo rapido e massivo, anche se non si può escludere il verificarsi di altri casi finché le vaccinazioni in atto non daranno i loro effetti, il che richiede circa due settimane di tempo".
   

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