'Non eroi ma professionisti' è uno
dei cartelli che gli infermieri aderenti al NurSind tengono in
mano, indossando mascherine, camici monouso e cuffie
chirurgiche, nel presidio che hanno organizzato davanti al
Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia, nel
giorno dello sciopero nazionale contro le "condizioni di lavoro
inaccettabili", per avere "stipendi dignitosi".
"A livello nazionale incrociamo le braccia perché non abbiamo
ricevuto segni dalle istituzioni, né nazionali né regionali - ha
spiegato Donato Cosi, responsabile lombardo del sindacato -. I
nostri stipendi sono fra i più bassi d'Europa, la dotazione
organica è calcolata in modo arcaico, dovrebbe esserci un
rapporto di uno a sei con i pazienti, ma siamo uno a 12, non c'è
programmazione per il futuro e non sono stati erogate le risorse
della legge di bilancio 2020 per gli infermieri, lo saranno con
il nuovo contratto mentre ai medici sono già state date".
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