C'è anche l'imprenditore del web Alberto Genovese, già a processo per violenze sessuali con uso di droghe su due modelle e arrestato nel 2020, tra gli indagati nell'inchiesta della Squadra mobile e della Dda di Milano contro il narcotraffico e il riciclaggio in opere d'arte. L'ex fondatore di start up, come si legge nell'ordinanza che ha portato a 31 arresti, avrebbe acquistato nel novembre 2019 da 2 indagati 100 grammi "di sostanza stupefacente del tipo Ketamina o cocaina" da "ritenersi destinata alla successiva vendita o cessione". Droga che gli sarebbe stata assegnata in piazza Beltrade dove c'era la sua 'Terrazza Sentimento'.
Uno degli arrestati, Andrea Deiana, "importantissimo broker di stupefacenti internazionale, in grado di organizzare forniture per centinaia di chili", risultava "cotitolare di una importante galleria d'arte moderna ad Amsterdam" come "mercante d'arte specializzato nelle opere dell'artista contemporaneo, probabilmente più famoso e nello stesso tempo più enigmatico del pianeta, Bansky" di cui nelle chat intercettate utilizzava pure il "nickname". E' quanto si legge nell'ordinanza del gip Carlo Ottone De Marchi.
Le persone accusate avevano forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco della criminalità organizzata. Tra le 50 perquisizioni ci sono anche quelle presso un circolo a Cologno Monzese, alle porte di Milano, riconducibile a un noto gruppo di motociclisti.
L'operazione, che ha visto impegnati quasi duecento agenti sul territorio nazionale e all'estero per l'esecuzione di 31 arresti, disposti dal gip Carlo Ottone De Marchi, ha interessato Lituania, Spagna, Olanda e Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Campania e Puglia. Sono in corso anche sequestri di conti correnti di due aziende di logistica e trasporti ubicate a Pero (Milano) e Como. Sigilli anche alla galleria d'arte moderna 'RT3035 Gallery' situata nel centro della capitale olandese Amsterdam e ritenuta, allo stato delle indagini, luogo per riciclare parte dei proventi del narcotraffico accumulati dal broker, dimorante nei Paese Bassi, attraverso fittizie vendite di opere di famosi esponenti del mondo della street art. Quanto al circolo di appassionati motociclisti, dagli accertamenti, è risultato che due suoi componenti sarebbero coinvolti in una rilevante importazione sul territorio nazionale di hashish.
L'operazione condotta dai poliziotti della unità antidroga della Questura di Milano è cominciata a settembre 2019 con l'individuazione di una cellula locale di trafficanti milanesi, riconducibile a due imprenditori nel campo della ristorazione. Da lì si è risaliti al broker internazionale della droga con collegamenti diretti con referenti sul territorio nazionale della criminalità organizzata campana, pugliese e albanese.