(ANSA) MILANO, 29 AGO - Il conducente del camion per trasporto terra, arrivato in prossimità del semaforo tra viale Caldara e corso di Porta Romana, zona centrale di Milano, ha realizzato quello che era successo e si è messo le mani alla testa. I passanti, urlando, hanno cercato di avvertirlo ma per Francesca Quaglia, 28 anni, di professione traduttrice in particolare dalle lingue scandinave, non c'era più nulla da fare, schiacciata con la sua bicicletta da corsa sotto le ruote anteriori del mezzo pesante.
L'uomo, 54 anni, è rimasto pietrificato nell'abitacolo ed è stato poi portato in ospedale, sotto choc. Sarà indagato per omicidio stradale e la Procura di Milano ha disposto l'autopsia sul corpo della giovane. Gli agenti della Polizia locale stanno ricostruendo con esattezza, con le testimonianze di presenti e con l'analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza, gli istanti della tragedia. Sembra che la telecamera rotante posta sul semaforo non abbia inquadrato il momento esatto dell'investimento ma ve ne sono altre e per strada c'era gente.
Da quanto è stato possibile ricostruire, il mezzo pesante era in coda a un semaforo dietro alcune auto. È ripartito al verde e la ragazza in bicicletta, originaria di Medicina (Bologna) ma da anni a Milano dopo aver fatto l'università anche a Venezia, che transitava a fianco, è stata agganciata dalla parte anteriore sinistra del camion per poi finire sotto le ruote. È la quinta vittima tra i ciclisti per le strade milanesi nel 2023. A febbraio, Veronica D'Incà, 38 anni, era stata investita all'angolo tra Loreto e viale Brianza; il 20 aprile a morire è stata Cristina Scozia, 39 anni, madre di una bambina di 6 anni che è stata travolta da una betoniera in via Francesco Sforza, in pieno centro. L'8 maggio ha perso la vita Li Tianjiao, 55 anni, di origine cinese, travolto da un mezzo pesante in via Comasina mentre andava al lavoro. L'ultima vittima solo il 22 giugno scorso: Alfina D'Amato, 60 anni travolta e uccisa sempre da una betoniera, non lontano da piazzale Loreto.
Una scia di vittime che ha creato non poche polemiche in questi mesi e il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha assicurato che "al centro del nuovo Codice della strada, presto in Parlamento, ci saranno anche norme a tutela dei passanti e delle due ruote" e che "faremo di tutto per rendere più sicure le nostre strade".
Un primo provvedimento era già stato preso nei mesi scorsi dalla giunta di Giuseppe Sala: dal primo ottobre a Milano sarà impedita la circolazione dei mezzi pesanti senza i sensori per la rilevazione dell'angolo cieco nello specchietto.
La delibera modifica la disciplina di Area B, la ztl grande quasi come tutta la città, e impedisce il divieto di accesso e circolazione in città per i mezzi a partire dalle 3,5 tonnellate non dotati di sistemi per la rilevazione. Per altri mezzi è stato dato il tempo per adeguarsi. "Non è più rinviabile la città a 30 all'ora. Più lenta, e più sicura. Quale che sia la dinamica dell'incidente di oggi, nelle città dove si va a 30 all'ora gli incidenti sono molto diminuiti", ha detto il capogruppo di Europa Verde al Comune di Milano, Carlo Monguzzi.
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