Nonostante l'aumento della
sopravvenienza di cause nel 2016, la risposta degli uffici
giudiziari del distretto marchigiano è stata "migliore e più
sollecita" del periodo precedente. Ma "non tale da potersi
ritenere rispondente nel suo complesso alle aspettative dei
cittadini". Lo ha detto il presidente della Corte d'appello di
Ancona Carmelo Marino aprendo l'Anno giudiziario nelle Marche.
Le riforme strutturali di sistema e sostanziali "non hanno
contribuito, limitatamente alle disposizioni aventi finalità
deflattive, in maniera rilevante ad alleviare il carico di
lavoro degli uffici giudiziari". Ma in virtù del processo di
digitalizzazione, dell'apporto della componente onoraria in
Corte d'appello e dei "nuovi modelli organizzativi", "la
generalità dei magistrati del distretto è pronta a recepire e
metabolizzare la diversa cultura gestionale che si richiede
nell'ottica di una migliore organizzazione del proprio lavoro
funzionale a quella dell'ufficio di pertinenza". Lo testimonia
il miglioramento del trend dei procedimenti ultratriennali scesi
dal 17% all'11% nel penale e dal 34% al 30% nel civile.
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