Non è significativo per la Procura
generale il "dato statistico di omessa segnalazione di reati di
stampo mafioso", visti la presenza sul territorio di "personaggi
legati per parentela e biografia a associazioni di tipo mafioso"
e la relazione della Dna che nel 2015 certificò la presenza sul
territorio della 'ndrangheta in maniera "massiccia e incisiva".
Lo ha rimarcato il Procuratore generale facente funzione,
Filippo Gebbia, nel suo intervento all'apertura dell'Anno
giudiziario 2017 nelle Marche che si sta svolgendo ad Ancona.
In particolare - ha ricordato Gebbia -, l'infiltrazione del
crimine organizzato opera per "la gestione e il controllo di
attività economiche a fini di riciclaggio" di denaro sporco. Al
di là dell'assenza di segnalazioni di reati mafiosi, dovute
anche "all'intrinseca difficoltà di rilevazione delle
infiltrazioni mafiose fuori dai tradizionali insediamenti" ha
ricordato il Pg, ci sono comunque "indagini tuttora in corso". A
testimonianza dell'attenzione che le Procure prestano ai
fenomeni mafiosi, sono le 293 intercettazioni disposte per
monitorare vicende in odore di mafia (273 telefoniche, 13
ambientali e sette per altri 'bersagli). In tutto le
intercettazioni in corso sono 1.756 di cui dieci, sempre
disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona,
riguardano invece l'anti-terrorismo.
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