"Le Marche hanno gestito in maniera
virtuosa le macerie del sisma: oltre la metà di quelle stimate
sono state raccolte (600mila tonnellate), da dicembre 2017 non
ci sono più né sulle strade pubbliche né nelle piazze ma ci sono
solo quelle frutto di demolizioni disposte dai sindaci per la
pubblica incolumità. Il 99% è stato avviato a recupero e
riutilizzato. L'Aquila per fare gli stessi numeri ci ha messo 5
anni". Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli
sulla sua pagina Fb, dove aveva segnalato il blocco della
rimozione delle macerie a causa della mancanza di una norma
nella manovra di bilancio. "L'attività doveva continuare dal 2
gennaio con la raccolta delle macerie provenienti dalla
demolizione di edifici di Pretare di Arquata del Tronto - spiega
il governatore -. I cittadini proprietari delle case, che erano
stati avvisati della raccolta, sono stati poi informati dalla
Regione della sospensione per il mancato rinnovo da parte del
Governo, dell'art. 28 della legge sul terremoto".
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