"Leggo che anche il presidente delle
Marche starebbe pensando di ricorrere alla Corte costituzionale
contro il decreto sicurezza varato dal Governo. È un suo
diritto. Studi bene tuttavia perché, almeno a leggere le sue
dichiarazioni, il Governatore (che è pure assessore alla Sanità)
evoca concetti e principi che poco, o punto, hanno a che fare
con le novità introdotte dal decreto sicurezza". Così in una
nota il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, responsabile
finanza locale dell'Anci. "Mi riferisco all'assistenza sanitaria
per tutti i richiedenti asilo - spiega - che, con buona pace di
Ceriscioli, è già assicurata dalla legge e non viene minimamente
scalfita dall'art.13 del Decreto Sicurezza. La norma infatti si
limita a stabilire che il permesso di soggiorno per richiedente
asilo non comporta automaticamente l'assegnazione della
residenza. Si tratta di una regola di buonsenso che, tra
l'altro, consente di evitare il caos che si era creato negli
uffici anagrafe dei Comuni italiani, a seguito di una regola
introdotta nel 2015 che imponeva un aggiornamento costante delle
liste anagrafiche imposto dai continui spostamenti dei
richiedenti asilo". "L'art. 13 in sostanza, Leoluca Orlando e
Luca Ceriscioli non me ne vogliano - aggiunge Castelli -, non
compromette le protezioni sociali, scolastiche e sanitarie
riconosciute in favore dei richiedenti asilo ai quali sono
comunque assicurate, nei presidi pubblici e privati accreditati,
le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque
essenziali, ancorché continuative, per malattia e infortunio e
gli interventi di medicina preventiva". "La residenza, a ben
vedere, rileva solo ai fini della concessione di contributi
economici, della patente e dell'assegnazione delle case popolari
ma - sottolinea il sindaco di Ascoli PIceno - mi rifiuto di
pensare che Ceriscioli voglia mettere sullo stesso piano, ai
fini degli alloggi sociali (se e quando ne costruirà qualcuno),
i clandestini con coloro che, italiani o stranieri regolarmente
residenti, hanno il diritto di soggiornare legittimamente nel
nostro Paese. Mi rifiuto di pensarlo, ma ormai il governatore ci
abituato alle sorprese più amare e, tra queste, potrebbe esserci
l'attivazione di un contenzioso tra Eegione e Stato rispetto ad
una legge che finalmente va nel senso di governare
l'immigrazione e non di subirla come fosse una condizione
ineluttabile".
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